giovedì 23 settembre 2010

Sapienza

Il Libro della Sapienza o Sapienza di Salomone o semplicemente Sapienza (greco Σοφία Σολομώντος, sofía solomóntos, "sapienza di Salomone"; latino Sapientia) è un testo contenuto nella Bibbia cristiana (Settanta e Vulgata) ma non accolto nella Bibbia ebraica (tratto da Wikipedia). Questo libro, in realtà, è più importante e bello di quanto possa sembrare: la verità sulla Sapienza rende noto la Sua importanza e mette in guardai gli empi dai loro pensieri malvagi, perchè tutto giunge all'orecchio del Signore. Questo primo passo che ci accingiamo a leggere mostra come la sapienza derivi da Dio e quindi non può entrare in un'anima impura, empia e schiava del peccato. Dunque, se vogliamo accrescere nella Sapienza di Dio, dobbiamo cercare di spolverare la nostra anima da tutti i suoi vizi e peccati, in modo che il nostro cuore non sia troppo chiuso per potersi aprire alla Sapienza divina. E attenzione a ciò che pronunciamo o a ciò che tramiamo perchè tutto giunge all'orecchio di Dio: possiamo ingannare noi stessi, ma non possiamo certo ingannare Dio! Quindi, non malediciamo chi ci fa del torto e non pronunciamo maldicenze alle spalle dei nostri fratelli, perchè ogni parola che pronunciamo ha un suo effetto, verso di noi e verso la persona oggetto di maldicenza. Questo pensiero teniamolo ben stretto perchè molti di noi sono tentati dallo "sparlare" o dallo "spettegolare": leggendo questo passo, scoprirete che ciò non è per niente gradito a Dio così come Dio non ama certo la morte: ma noi attiriamo su di noi la morte (eterna) con le nostre opere, con le nostre azioni e con i nostri propositi malvagi. Dunque, correggiamo i nostri difetti e Dio sarà ben felice di dimenticare il male perchè Lui ama la vita e vuole che noi viviamo per sempre, con Lui: per questo Gesù è venuto nel mondo, proprio per renderci partecipi della vita e non della morte!


Sapienza




Amate la giustizia, voi che governate sulla terra,
rettamente pensate del Signore,
cercatelo con cuore semplice.
Egli infatti si lascia trovare da quanti non lo tentano,
si mostra a coloro che non ricusano di credere in lui.
I ragionamenti tortuosi allontanano da Dio;
l'onnipotenza, messa alla prova, caccia gli stolti.
La sapienza non entra in un'anima che opera il male
né abita in un corpo schiavo del peccato.
Il santo spirito che ammaestra rifugge dalla finzione,
se ne sta lontano dai discorsi insensati,
è cacciato al sopraggiungere dell'ingiustizia.
La sapienza è uno spirito amico degli uomini;
ma non lascerà impunito chi insulta con le labbra,
perché Dio è testimone dei suoi sentimenti
e osservatore verace del suo cuore
e ascolta le parole della sua bocca.
Difatti lo spirito del Signore riempie l'universo
e, abbracciando ogni cosa, conosce ogni voce.
Per questo non gli sfuggirà chi proferisce cose ingiuste,
la giustizia vendicatrice non lo risparmierà.
Si indagherà infatti sui propositi dell'empio,
il suono delle sue parole giungerà fino al Signore
a condanna delle sue iniquità;
poiché un orecchio geloso ascolta ogni cosa,
perfino il sussurro delle mormorazioni
non gli resta segreto.
Guardatevi pertanto da un vano mormorare,
preservate la lingua dalla maldicenza,
perché neppure una parola segreta sarà senza effetto,
una bocca menzognera uccide l'anima.
Non provocate la morte con gli errori della vostra vita,
non attiratevi la rovina con le opere delle vostre mani,
perché Dio non ha creato la morte
e non gode per la rovina dei viventi.
Egli infatti ha creato tutto per l'esistenza;
le creature del mondo sono sane,
in esse non c'è veleno di morte,
né gli inferi regnano sulla terra,
perché la giustizia è immortale.


Gli empi invocano su di sé la morte
con gesti e con parole,
ritenendola amica si consumano per essa
e con essa concludono alleanza,
perché son degni di appartenerle.

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