mercoledì 13 ottobre 2010

Il Cantico dei Cantici - Quarto appuntamento

Torna l'appuntamento con il Cantico dei Cantici con il quarto capitolo:




1Come sei bella, amica mia, come sei bella!
Gli occhi tuoi sono colombe,
dietro il tuo velo.
Le tue chiome sono un gregge di capre,
che scendono dalle pendici del Gàlaad.
2I tuoi denti come un gregge di pecore tosate,
che risalgono dal bagno;
tutte procedono appaiate,
e nessuna è senza compagna.
3Come un nastro di porpora le tue labbra
e la tua bocca è soffusa di grazia;
come spicchio di melagrana la tua gota
attraverso il tuo velo.
4Come la torre di Davide il tuo collo,
costruita a guisa di fortezza.
Mille scudi vi sono appesi,
tutte armature di prodi.
5I tuoi seni sono come due cerbiatti,
gemelli di una gazzella,
che pascolano fra i gigli.
6Prima che spiri la brezza del giorno
e si allunghino le ombre,
me ne andrò al monte della mirra
e alla collina dell'incenso.
7Tutta bella tu sei, amica mia,
in te nessuna macchia.
8Vieni con me dal Libano, o sposa,
con me dal Libano, vieni!
Osserva dalla cima dell'Amana,
dalla cima del Senìr e dell'Èrmon,
dalle tane dei leoni,
dai monti dei leopardi.
9Tu mi hai rapito il cuore,
sorella mia, sposa,
tu mi hai rapito il cuore
con un solo tuo sguardo,
con una perla sola della tua collana!
10Quanto sono soavi le tue carezze,
sorella mia, sposa,
quanto più deliziose del vino le tue carezze.
L'odore dei tuoi profumi sorpassa tutti gli aromi.
11Le tue labbra stillano miele vergine, o sposa,
c'è miele e latte sotto la tua lingua
e il profumo delle tue vesti è come il profumo del Libano.
12Giardino chiuso tu sei,
sorella mia, sposa,
giardino chiuso, fontana sigillata.
13I tuoi germogli sono un giardino di melagrane,
con i frutti più squisiti,
alberi di cipro con nardo,
14nardo e zafferano, cannella e cinnamòmo
con ogni specie d'alberi da incenso;
mirra e aloe
con tutti i migliori aromi.
15Fontana che irrora i giardini,
pozzo d'acque vive
e ruscelli sgorganti dal Libano.

16Lèvati, aquilone, e tu, austro, vieni,
soffia nel mio giardino
si effondano i suoi aromi.
Venga il mio diletto nel suo giardino
e ne mangi i frutti squisiti.

COMMENTO

Questa poesia di amore sembra anticipare il progetto di Dio della creazione della Sua serva e sposa, Maria.

Nell'Antico Testamento più volte si fa riferimento ad una "vergine", anche se è importante specificare non in tutti i casi si riferisce a Maria. Vediamo solo il caso inequivocabile:

Isaia 7,14

Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele.

Per cui non dobbiamo stupirci se il Cantico dei Cantici si riferisca a Maria poiché i progetti di Dio sono antichi e a suo tempo si realizzano. Come vi è stata una profezia per il Messia, così è stato, seppur in scala ridotta, con Maria. Il Cantico dei Cantici è alquanto enigmatico, letto però attraverso gli occhi di Maria, sembra dare una risposta precisa. Sembra quasi che il Creatore voglia cantare lodi alla Madre che ha creato. Il Signore si compiace della Sua amata, della Sua figlia, della Sua sposa, della Sua amica, della Sua sorella. Persino nella Genesi c'è riferimento alla Vergine Maria: 

Genesi 3,15

Io porrò inimicizia tra te e la donna,
tra la tua stirpe
e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».

Dio nei Suoi pensieri progettò di dare alla luce una donna speciale, una donna al quale il demonio non avrebbe potuto resistere come nemmeno non avrebbe potuto resistere la sua stirpe con la stirpe di questa Donna. Ogni battezzato è figlio di Maria, ogni battezzato è della stirpe di questa sposa bellissima. Infatti la stirpe del demonio che sono tutti i suoi seguaci con la stirpe di Maria che sono i battezzati in Spirito e discepoli di Cristo, sono in continua lotta spirituale. Dio ha mantenuto la Sua promessa. Prendere dunque in considerazione il Cantico dei Cantici come un inno di amore del Creatore alla Sua creatura prediletta, ci aiuta meglio a contemplare la Vergine e Sposa di Dio, Maria. Anche se il cantico non si riferisca direttamente a Maria ne è comunque la perfetta immagine. Anche la profezia sul luogo dove doveva nascere il Messia si è realizzata:

Michea 5,1

E tu, Betlemme di Efrata
così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda,
da te mi uscirà colui
che deve essere il dominatore in Israele;
le sue origini sono dall'antichità,
dai giorni più remoti.

"Le sue origini sono dall'antichità", evidenzia così la natura divina del Messia il quale ha detto: "Prima che Abramo fosse, Io Sono". Dunque se il Cantico dei Cantici si riferisse a Maria non deve sorprenderci più di tanto poiché l'Antico Testamento ci ha dimostrato come le profezie ivi contenute si sono realizzate perfettamente e uomini lontani nel tempo hanno visto cose, per opera dello Spirito Santo, millenni prima che accadessero. Leggere comunque questo brano sotto la luce mariana, come già detto, può aiutarci nella contemplazione di questa creatura santissima quale è appunto la Vergine Maria.

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