sabato 2 ottobre 2010

Il Sabato dei Salmi - Salmo 23 - Il buon Pastore

Torna l'appuntamento con il Sabato dei Salmi: 

Salmo 23


Il buon pastore
[1]Salmo. Di Davide.


Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla;
[2]su pascoli erbosi mi fa riposare
ad acque tranquille mi conduce.
[3]Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.


[4]Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.


[5]Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo.
Il mio calice trabocca.
[6]Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi anni.

COMMENTO 

Questo è in definitiva uno dei salmi più belli e anche uno dei più ricordati dalla Chiesa Cattolica, anche come tema musicale durante molte celebrazioni liturgiche. E' questo è il canto del buon Pastore, che è un tema ricorrente nella Bibbia. Il buon Pastore sarà richiamato anche da Gesù, quando si presenterà come il buon Pastore: "Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore".


Il buon pastore è colui che ha cura delle sue pecore, nessuna esclusa: ecco perchè questa similutdine piace molto a Dio perchè Lui si vuol far vedere a noi come una figura vicina che si prende cura di ciascuno di noi: Egli conosce la nostra difficoltà nell'elaborare ciò che non vediamo fisicamente e per questo sceglie di raffigurarsi con immagini e figure che appartengono alla cultura dell'uomo: tra queste Dio ha scelto quella di Padre e di buon Pastore perchè entrambe queste figure rappresentano amore, amore rispettivamente verso il figlio e verso le pecorelle. Dobbiamo sentirci fieri di essere pecorelle perchè almeno così non abbiamo nulla da temere essendo Dio il nostro Pastore. Re Davide, infatti, trae una gioia ed una sicurezza infinita sapendo che Dio è il suo Pastore:  sa, infatti, che anche in valli oscure non vi sarà da temere poiché Dio sarà sempre al suo fianco, pronto a proteggerlo dalle insidie del mondo.


Dobbiamo anche noi imparare ad apprezzare questa similitudine dell'uomo, del figlio di Dio con la pecorella: infatti, molti di noi non capiscono il significato precipuo dell'essere una pecorella. Quante volte i santi venivano interrogati dagli uomini sul dove fosse Dio e sul perchè bisognava confidare in Lui. Dio e con Lui Gesù, rappresentano per noi il buon Pastore e per questo dobbiamo confidare in Loro come le pecore confidano nel loro pastore. Infatti, noi sappiamo che in mezzo a tutto il male, a tutti i lupi che ci circondano, abbiamo sempre qualcuno pronto a difenderci, a salvarci con mano forte e sicura. Quante volte Dio ha salvato il popolo di Israele? Quante volte ha steso la Sua mano contro i suoi nemici per liberarli? Ecco, in questo caso, Dio ha assunto la veste del Pastore che difende il suo gregge, cioè il popolo israeliano. Eppure, questo non è bastato per mostrare agli uomini come Egli si prendesse cura di ciascuno di loro.


Noi, però, sappiamo che Dio è presente, ci ricolma di ogni bene, ci protegge e ci aiuta: non i maghi o i cartomanti o i falsi profeti, ma Dio aiuta, Dio protegge e salva dal male. Diffondiamo questo pensiero nel mondo perchè ci sono molti, persino in mezzo a noi, che invece di affidarsi al loro Pastore, preferiscono affidarsi a lupi travestiti da uomini. E ricordiamoci, come ha fatto Davide nell'ultimo verso, che un giorno Dio ricolmerà le nostre anime di ogni benedizione, allontanando ogni male, ogni lacrima e ogni pericolo per sempre, nel Regno dei Cieli, dove sta già preparando la mensa per tutti noi!


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