giovedì 28 ottobre 2010

Sapienza - Sesto appuntamento

Torna l'appuntamento con il Libro della Sapienza giunto al sesto capitolo:


1Ascoltate, o re, e cercate di comprendere;
imparate, governanti di tutta la terra.
2Porgete l'orecchio, voi che dominate le moltitudini
e siete orgogliosi per il gran numero dei vostri popoli.
3La vostra sovranità proviene dal Signore;
la vostra potenza dall'Altissimo,
il quale esaminerà le vostre opere
e scruterà i vostri propositi;
4poiché, pur essendo ministri del suo regno,
non avete governato rettamente,
né avete osservato la legge
né vi siete comportati secondo il volere di Dio.
5Con terrore e rapidamente egli si ergerà contro di voi
poiché un giudizio severo si compie
contro coloro che stanno in alto.
6L'inferiore è meritevole di pietà,
ma i potenti saranno esaminati con rigore.
7Il Signore di tutti non si ritira davanti a nessuno,
non ha soggezione della grandezza,
perché egli ha creato il piccolo e il grande
e si cura ugualmente di tutti.
8Ma sui potenti sovrasta un'indagine rigorosa.
9Pertanto a voi, o sovrani, sono dirette le mie parole,
perché impariate la sapienza e non abbiate a cadere.
10Chi custodisce santamente le cose sante sarà santificato
e chi si è istruito in esse vi troverà una difesa.
11Desiderate, pertanto, le mie parole;
bramatele e ne riceverete istruzione.

12La sapienza è radiosa e indefettibile,
facilmente è contemplata da chi l'ama
e trovata da chiunque la ricerca.
13Previene, per farsi conoscere, quanti la desiderano.
14Chi si leva per essa di buon mattino non faticherà,
la troverà seduta alla sua porta.
15Riflettere su di essa è perfezione di saggezza,
chi veglia per lei sarà presto senza affanni.
16Essa medesima va in cerca di quanti sono degni di lei,
appare loro ben disposta per le strade,
va loro incontro con ogni benevolenza.
17Suo principio assai sincero è il desiderio d'istruzione;
la cura dell'istruzione è amore;
18l'amore è osservanza delle sue leggi;
il rispetto delle leggi è garanzia di immortalità
19e l'immortalità fa stare vicino a Dio.
20Dunque il desiderio della sapienza conduce al regno.
21Se dunque, sovrani dei popoli,
vi dilettate di troni e di scettri,
onorate la sapienza, perché possiate regnare sempre.

22Esporrò che cos'è la sapienza e come essa nacque;
non vi terrò nascosti i suoi segreti.
Seguirò le sue tracce fin dall'origine,
metterò in luce la sua conoscenza,
non mi allontanerò dalla verità.
23Non mi accompagnerò con l'invidia che consuma,
poiché essa non ha nulla in comune con la sapienza.
24L'abbondanza dei saggi è la salvezza del mondo;
un re saggio è la salvezza di un popolo.
25Lasciatevi dunque ammaestrare dalle mie parole
e ne trarrete profitto.

COMMENTO

Nel leggere questo brano in primo luogo vengono in mente i governanti attuali di questa Terra, specie vien da pensare ai politici del nostro Paese. I potenti hanno maggiori responsabilità e sono i primi ad essere chiamati a giudizio poiché nelle loro mani il Signore ha dato potere di aiutare gli ultimi i quali sono meritevoli di compassione e di Misericordia. I nostri politici devono innanzitutto ricordarsi di questo: se sono al potere è perché Dio li ha messi a capo della nazione ed è loro dovere impegnarsi per la gloria del Signore e per amore del popolo. Purtroppo negli ultimi tempi abbiamo visto come le risorse politiche non sono sufficienti per garantire una certa stabilità. Abbiamo visto la nascita di nuovi partiti, ma non la rinascita interiore di uno di questi uomini. Non servirà a nulla creare nuovi partiti, nuovi simboli e nuove squadre, occorre invece e soprattutto rinnovare il proprio cuore con l'amore di Gesù Cristo. Un uomo santo non esiterebbe a spogliarsi di tutto sé stesso per amore degli altri e da questo possiamo capire come nella politica in alcuni casi si pensa ai propri interessi. Chi non farà il proprio dovere dovrà risponderne davanti al Giudice Supremo nel giorno del giudizio. E adesso passiamo alla Sapienza alla quale è dedicato questo intero libro. Chi la cerca la trova e anzi la Sapienza stessa va alla ricerca di chi è degno di Lei. Come non intravedere lo Spirito di Dio nella parola Sapienza? Come non intravedere il Figlio Suo diletto che va alla ricerca degli umili, i veri degni di ricevere la Sua presenza. La Sapienza è un grande dono ed è sorella della Fede poiché chi crede conosce e chi conosce osserva e si salva. Infatti chi crede in Cristo conosce la grandezza del Padre e chi conosce il Padre osserva la Sua Parola e chi osserva la Parola è degno di ricevere l'eredità eterna. Per conseguire la Sapienza occorre passare per la porta stressa e angusta ma non tarderanno i giorni nei quali si vestiranno i Suoi abiti. In breve la sofferenza si cambia in gioia e chi la possiede vive nella grazia del Signore. La Sapienza è un tesoro immenso: possiamo possedere tutte le ricchezze che vogliamo ma nulla potrà eguagliare la Sapienza. A cosa mi giova se possiedo case, campi, bestiame e ogni sorta di ricchezza materiale se mi manca la Sapienza? Nulla poiché la non conoscenza del Regno dei Cieli è un grande scivolo verso gli inferi. Ma se possiedo la Sapienza e nessuno dei beni materiali, in verità sono un uomo ricco poiché la conoscenza del Regno dei Cieli mi permetterà di camminare per le sue vie e di raggiungere l'eterna patria beata. Pensiamo a San Francesco, pensiamo a tutti i santi francescani che si sono spogliati delle loro ricchezze per vestire gli abiti della povertà e guardiamo quanta Sapienza hanno acquistato con il balsamo dell'umiltà, guardiamo alla corona di gloria che il Signore ha voluto donare a questi Suoi degni discepoli. E' necessario fare qualche passo indietro su questo percorso modernista per riscoprire le nostre origini: siamo forse fatti per vivere secondo il mondo oppure il Signore ci ha fatti per amarLo, servirLo e adorarLo per l'eternità? Direi senz'altro la seconda. Seguire Dio non è faticoso per chi Lo ama poiché ogni fatica si cambia in  riposo e ogni disprezzo da parte degli uomini in canti di gioia. Dobbiamo seriamente esaminare la nostra vita perché non si può continuare a vivere secondo il mondo poiché la mentalità terrena è una mentalità di angoscia, di tristezza, di disperazione, di morte. Chi si è spogliato di tutto per amore di Cristo sa che cosa è la vera ricchezza. La ricchezza di vivere in perenne gioia con Lui. I popoli stoltamente investono il loro denaro alla ricerca di gioia, ma la gioia vera non potranno mai comprarla poiché essa si riceve gratuitamente da Dio quando facciamo la Sua Santissima Volontà. Verrebbe da dire, bonariamente si intende, che popolo di fessi! Spendere soldi e fatiche per una gioia che non si potrà mai avere, quando invece il Signore questa gioia ce la dona gratuitamente se viviamo santamente nella Sua Santa Chiesa Cattolica. E non diciamo che queste sono chiacchiere anche perché la verità è sotto gli occhi di tutti: chi fa shopping sfrenato e si diletta nelle varie "acrobazie" della vita crede di aver acquistato onore e gloria presso gli uomini, ma in verità chi si esalta sarà umiliato. Chi si esalta dinnanzi agli uomini ha già ricevuto la sua ricompensa e il suo ricordo cesserà. Vediamo sui volti degli uomini moderni la tristezza e l'arroganza frutto della tiepidezza. Se gli uomini vivessero nella gioia non reagirebbero con violenza o con stizza come accade ai giorni nostri, ma con umiltà e misericordia. Dunque veramente crediamo nella favola che la gente vive nella gioia seguendo il mondo? Vive invece nella gioia chi segue Cristo, nella gioia dell'Amore! Chi non ama infatti non può essere felice. Soltanto nell'Amore, nel vero Amore la gente può vivere la vera gioia poiché il Padre la dona a chi ama davvero. Amare vuol dire saper spogliarsi di tutta la propria persona e rinunciare al mondo per amore di Dio e dei fratelli. Lavorare gratuitamente nella speranza della celeste retribuzione. Già su questa Terra tuttavia il Signore ci riempie di una gioia immensa la quale è solo un granello di sabbia paragonata alla gioia eterna del Paradiso. Mi vengono in mente le parole di San Tommaso d'Aquino quando disse: "Tutto quello che ho scritto mi sembra un pugno di paglia a paragone di quello che ho visto e mi è stato rivelato". La Somma Teologica di San Tommaso d'Aquino racchiude una sapienza sconfinata eppure San Tommaso paragona questa grande sapienza a paglia in confronto a quello che ha visto nei Cieli. Facciamo il bene su questa Terra e allora sì che potremo godere in eterno delle immense meraviglie celesti e soprattutto del Volto di Dio. Tornando al discorso iniziale sulla politica, occorre fare tanti passi indietro per fare tanti passi in avanti. Siano abolite le leggi mortali (pena di morte, divorzio, aborto) e si facciano leggi in conformità con i diritti umani. Scendano in campo cristiani veri capaci di distribuire equamente i beni a tutta la popolazione. Non si possono mettere gli scassinatori a guardia di un tesoro. Quando andiamo a votare non lasciamoci ingannare dai volti sorridenti e dagli sguardi ammiccanti poiché questi sono i segni dei menzogneri. Chi governi rivolga il suo cuore al Signore.

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