venerdì 1 ottobre 2010

Siracide - Secondo appuntamento

Continuiamo oggi il nostro percorso sapinziale con il Siracide, un libro traboccante di Sapienza divina:

19La collera ingiusta non si potrà giustificare, 
poiché il traboccare della sua passione sarà la sua rovina.
20Il paziente sopporterà per qualche tempo;
alla fine sgorgherà la sua gioia;
21per qualche tempo terrà nascoste le parole
e le labbra di molti celebreranno la sua intelligenza.

22Fra i tesori della sapienza sono le massime istruttive,
ma per il peccatore la pietà è un abominio.
23Se desideri la sapienza, osserva i comandamenti;
allora il Signore te la concederà.
24Il timore del Signore è sapienza e istruzione,
si compiace della fiducia e della mansuetudine.
25Non essere disobbediente al timore del Signore
e non avvicinarti ad esso con doppiezza di cuore.
26Non essere finto davanti agli uomini
e controlla le tue parole.
27Non esaltarti per non cadere
e per non attirarti il disonore;
28il Signore svelerà i tuoi segreti
e ti umilierà davanti all'assemblea,
29perché non hai ricercato il timore del Signore
e il tuo cuore è pieno di inganno.

COMMENTO

Oggi questo passo ci mostra innanzitutto la via per giungere alla Sapienza: l'osservanza dei Comandamenti! Chi, infatti, vive nell'osservanza delle Leggi e soprattutto nel timore del Signore, è da Lui esaltato: pensiamo a Maria e Giuseppe, un uomo e una donna, descritti dal Vangelo come due persone viventi nel timore del Signore! Ma che cosa è il timore del Signore? Quando pensiamo alla parole timore, ci viene in mente la paura. Ma il timore del Signore non si può definire come una paura: infatti, Dio non è nostro nemico, ma nostro Padre! Può un figlio avere paura del proprio padre?

Ecco, il timore del Signore è temere di poterLo deludere, di poter arrecare Lui dolore a causa della nostra disobbedienza; esattamente lo stesso tipo di timore che un figlio, il più delle volte, prova verso il proprio genitore. Quanti figli temono di deludere le aspettative dei loro padri! E dunque, il timore del Signore è una cosa positiva per l'anima, perchè questo vuol dire amare Dio! Infatti, un anima senza timore di Dio non ha amore verso Dio mentre un'anima infiammata di amore per il Padre ha timore di poter deludere e non essere come Lui lo vuole e per questo fa ogni cosa possibile per conformarsi alla Sua Volontà!

Certamente avere timore del Signore può anche portare un altro tipo di conseguenza e cioè un effetto deterrente nel compiere i peccati. Infatti, come un figlio teme di essere punito per le sue marachelle, così un'anima teme di essere punita per aver peccato. Ma tutto ha un unico fondamento: l'amore! Ed ecco perchè Dio ama tanto coloro che lo temono ed è per questo che i libri sapienziali sono pieni di riferimento a questo santo timore.

Il resto di questo passo è un consiglio che ritroviamo spesso nella Bibbia e soprattutto nel Vangelo: evita di esaltarti se non vuoi essere umiliato; esattamente come Gesù disse ai suoi discepoli, esortandolo loro a non sedersi nei primi posti delle assemblee per evitare che qualcuno venisse chiedendo loro di spostarsi, umiliandoli (il senso è sempre che chi si esalta verrà umiliato, mentre chi si umilia sarà esaltato; i santi ne sono un esempio!...)


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