venerdì 29 ottobre 2010

Siracide - Sesto appuntamento

Torna l'appuntamento settimanale con il Siracide, giunto al sesto capitolo:
 
1perché un cattivo nome si attira vergogna e disprezzo;
così accade al peccatore, falso nelle sue parole.
2Non ti abbandonare alla tua passione,
perché non ti strazi come un toro furioso;
3divorerà le tue foglie e tu perderai i tuoi frutti,
sì da renderti come un legno secco.
4Una passione malvagia rovina chi la possiede
e lo fa oggetto di scherno per i nemici.

5Una bocca amabile moltiplica gli amici,
un linguaggio gentile attira i saluti.
6Siano in molti coloro che vivono in pace con te,
ma i tuoi consiglieri uno su mille.
7Se intendi farti un amico, mettilo alla prova;
e non fidarti subito di lui.
8C'è infatti chi è amico quando gli fa comodo,
ma non resiste nel giorno della tua sventura.
9C'è anche l'amico che si cambia in nemico
e scoprirà a tuo disonore i vostri litigi.
10C'è l'amico compagno a tavola,
ma non resiste nel giorno della tua sventura.
11Nella tua fortuna sarà come un altro te stesso,
e parlerà liberamente con i tuoi familiari.
12Ma se sarai umiliato, si ergerà contro di te
e dalla tua presenza si nasconderà.
13Tieniti lontano dai tuoi nemici,
e dai tuoi amici guàrdati.
14Un amico fedele è una protezione potente,
chi lo trova, trova un tesoro.
15Per un amico fedele, non c'è prezzo,
non c'è peso per il suo valore.
16Un amico fedele è un balsamo di vita,
lo troveranno quanti temono il Signore.
17Chi teme il Signore è costante nella sua amicizia,
perché come uno è, così sarà il suo amico.

18Figlio, sin dalla giovinezza medita la disciplina,
conseguirai la sapienza fino alla canizie.
19Accòstati ad essa come chi ara e chi semina
e attendi i suoi ottimi frutti;
poiché faticherai un po' per coltivarla,
ma presto mangerai dei suoi prodotti.
20Essa è davvero aspra per gli stolti,
l'uomo senza coraggio non ci resiste;
21per lui peserà come una pietra di prova,
non tarderà a gettarla via.
22La sapienza infatti è come dice il suo nome,
ma non a molti essa è chiara.
23Ascolta, figlio, e accetta il mio parere;
non rigettare il mio consiglio.
24Introduci i tuoi piedi nei suoi ceppi,
il collo nella sua catena.
25Piega la tua spalla e portala,
non disdegnare i suoi legami.
26Avvicìnati ad essa con tutta l'anima
e con tutta la tua forza resta nelle sue vie.
27Seguine le orme e cercala, ti si manifesterà;
e una volta raggiunta, non lasciarla.
28Alla fine troverai in lei il riposo,
ed essa ti si cambierà in gioia.
29I suoi ceppi saranno per te una protezione potente,
le sue catene una veste di gloria.
30Un ornamento d'oro ha su di sé,
i suoi legami sono fili di porpora violetta.
31Te ne rivestirai come di una veste di gloria,
te ne cingerai come di una corona magnifica.
32Se lo vuoi, figlio, diventerai saggio;
applicandoti totalmente, diventerai abile.
33Se ti è caro ascoltare, imparerai;
se porgerai l'orecchio, sarai saggio.
34Frequenta le riunioni degli anziani;
qualcuno è saggio? Unisciti a lui.
35Ascolta volentieri ogni parola divina
e le massime sagge non ti sfuggano.
36Se vedi una persona saggia, va' presto da lei;
il tuo piede logori i gradini della sua porta.
37Rifletti sui precetti del Signore,
medita sempre sui suoi comandamenti;
egli renderà saldo il tuo cuore,
e il tuo desiderio di sapienza sarà soddisfatto.


COMMENTO


Il passo di oggi è la prosecuzione di quello della scorsa volta.Già lì avevamo visto come chi si lascia trasportare dalle passioni può finire nel generare pensieri cattivi e di odio. Ed oggi vediamo la sorte di chi si lascia travolgere dalle passioni, di qualunque tipo: essa strazia, rovina, trasforma n albero buono in legno secco, cosicché colui che si lascia travolgere non produce più buoni frutti. Non a caso le esortazioni dei primi apostoli, di San Pietro e San Paolo, furono di ottenere il dominio di sé stessi poiché chi non ha il dominio di sé è schiavo delle sue passioni, ed essendo schiavo delle sue passioni, non può produrre buoni frutti e non può servire Dio. 
 Guardiamoci dunque dal farci travolgere e ascoltiamo questi consigli saggi poiché con essi possiamo costruire una vita virtuosa che ci conduca non solo al dominio di noi stessi, ma anche e soprattutto a Dio!

C'è poi un altro tema fondamentale che emerge oggi e di cui il Siracide è uno dei pilastri fondamentali: l'amicizia! Questo tema viene trattato in modo particolare nel Siracide il quale è anche fautore del famoso detto (Chi trova un amico trova un tesoro!". Infatti, questo passo svela l'amicizia fasulla, quella che non si basa sull'amore e il rispetto reciproco, ma sulla convenienza. Al giorno di oggi, molte amicizie sono fondate sulla convenienza: scuola, lavoro, piazze. Ma la vera amicizia non è quella che si costruisce per paura di rimanere da soli: l'amicizia vera si costruisce, in primo luogo, amando, rispettando, ascoltando e comprendendo; perchè altrimenti non vi è amicizia, ma un mero rapporto di compagnia reciproca. E purtroppo, oggi, nelle masse di giovani che si disperdono lungo le strade, vi è confusione: si cerca il branco, non l'amicizia in sé perchè si ha paura della solitudine, dell'esclusione, dell'emarginazione. E nell'età adolescenziale questa paura si manifesta in maniera molto forte e a volte spinge anche a seguire persone sbagliate pur di sentirsi parte di qualcosa. Ecco perchè le Chiese, seguendo l'esempio di San Filippo Neri, danno origine agli oratori: l'oratorio deve essere un luogo dove far scattare la scintilla dell'amicizia attraverso il dialogo diretto con  Cristo. Non a caso, San Filippo Neri ha creato qualcosa di strabiliante poiché attraverso l'oratorio i ragazzi interagiscono, collaborano, si conoscono, imparano a stimarsi ed ad amarsi. Tutto questo perchè vi è l'amore per il Signore in mezzo a loro, come trait de union. Ed infatti, il Siracide dice che chi teme il Signore troverà l'amicizia poichè come uno è, così sarà l'amico! Difatti, chi ama il Signore con il cuore sincero è uguale dappertutto: sia essa italiano, africano, americano, non cambia nulla poichè il timore del Signore ci rende uguali, parti di un unico Corpo! E conoscendo l'amore, l'amicizia viene di conseguenza.


Un ultimo tema, tra l'altro ricorrente nei libri sapienziali, è la ricerca della sapienza: bisogna cercare la sapienza perchè essa è il vero, unico tesoro inestimabile per ogni uomo. Non c'è ricchezza né oro che può sostituire la sapienza, specie quando essa è frutto dell'ispirazione di Dio. Il Re Salomone la scelse tra tutte le cose possibili, come dono da Dio e Dio fu lieto di concedergliela e tutti noi sappiamo quanto lontana giunse la fama di questo Re! Poiché chi è saggio attira a sé quell'uomo che ha bisogno di aiuto, di consiglio, di soluzione: ma se un uomo è ignorante, da chi verrà cercato? Allora cerchiamo la sapienza di Dio che, badate bene, non è una questione di intelligenza scolastica: la Sapienza di Dio prescinde dai libri ed è frutto della fede e dell'amore poiché esse chiamano lo Spirito Santo che Dio concede a chi lo richiede. Abbiamo tanti esempi di saggezza di analfabeti e lo stesso Gesù, pensandoci bene, era saggio pur non avendo studiato poiché Dio era in Lui! Però, è fondamentale accostarsi alla Parola di Dio poiché essa istruisce, accultura, accresce la conoscenza e dispone il cuore all'ascolto e alla saggezza. Ecco perchè seguiamo il consiglio del Siracide e "Rifletti sui precetti del Signore,medita sempre sui suoi comandamenti; egli renderà saldo il tuo cuore, e il tuo desiderio di sapienza sarà soddisfatto."

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