lunedì 1 novembre 2010

I Proverbi - Settimo appuntamento

Torna l'appuntamento settimanale con i Proverbi biblici, così antichi, ma allo stesso tempo incredibilmente attuali!

1Figlio mio, custodisci le mie parole
e fa' tesoro dei miei precetti.
2Osserva i miei precetti e vivrai,
il mio insegnamento sia come la pupilla dei tuoi occhi.
3Lègali alle tue dita,
scrivili sulla tavola del tuo cuore.
4Di' alla sapienza: "Tu sei mia sorella",
e chiama amica l'intelligenza,
5perché ti preservi dalla donna forestiera,
dalla straniera che ha parole di lusinga.
6Mentre dalla finestra della mia casa
stavo osservando dietro le grate,
7ecco vidi fra gli inesperti,
scorsi fra i giovani un dissennato.
8Passava per la piazza, accanto all'angolo della straniera,
e s'incamminava verso la casa di lei,
9all'imbrunire, al declinare del giorno,
all'apparir della notte e del buio.
10Ecco farglisi incontro una donna,
in vesti di prostituta e la dissimulazione nel cuore.
11Essa è audace e insolente,
non sa tenere i piedi in casa sua.
12Ora è per la strada, ora per le piazze,
ad ogni angolo sta in agguato.
13Lo afferra, lo bacia
e con sfacciataggine gli dice:
14"Dovevo offrire sacrifici di comunione;
oggi ho sciolto i miei voti;
15per questo sono uscita incontro a te
per cercarti e ti ho trovato.
16Ho messo coperte soffici sul mio letto,
tela fine d'Egitto;
17ho profumato il mio giaciglio di mirra,
di aloè e di cinnamòmo.
18Vieni, inebriamoci d'amore fino al mattino,
godiamoci insieme amorosi piaceri,
19poiché mio marito non è in casa,
è partito per un lungo viaggio,
20ha portato con sé il sacchetto del denaro,
tornerà a casa il giorno del plenilunio".
21Lo lusinga con tante moine,
lo seduce con labbra lascive;
22egli incauto la segue,
come un bue va al macello;
come un cervo preso al laccio,
23finché una freccia non gli lacera il fegato;
come un uccello che si precipita nella rete
e non sa che è in pericolo la sua vita.
24Ora, figlio mio, ascoltami,
fa' attenzione alle parole della mia bocca.
25Il tuo cuore non si volga verso le sue vie,
non aggirarti per i suoi sentieri,
26perché molti ne ha fatti cadere trafitti
ed erano vigorose tutte le sue vittime.
27La sua casa è la strada per gli inferi,
che scende nelle camere della morte.

COMMENTO

Il settimo capitolo del libro dei Proverbi ci mette in guardia dall'adulterio e dal pericolo della cattiva sessualità. Ci presenta una donna adultera, prostituta, e un giovane che nella sua immaturità si lascia facilmente sedurre e catturare dagli inviti lusinghieri, ignaro delle conseguenze del peccato alle quali andrà incontro. Nell'immagine del giovane dissennato possiamo intravedere l'inesperienza di alcuni giovani dei giorni nostri pronti a tutto pur di fare esperienza del piacere carnale/peccato, anch'essi ignari delle conseguenze devastanti della disobbedienza. La prostituta tuttavia può rappresentare anche una qualsiasi situazione di peccato o di pericolo nelle quali spesso l'uomo si lascia attrarre dalle false promesse o dall'illusione di passare momenti spensierati di piacere senza curarsi del conto da pagare dopo, fino a cadervi. La sessualità cattiva, e in seguito parleremo anche di quella buona, è la prima causa di "pazzia" se così vogliamo definirla e di perdizione poiché l'uomo mette seriamente a rischio la propria salvezza pur di sollazzarsi nel piacere carnale. Il sesso cattivo svia i giovanissimi, distrugge i matrimoni, causa omicidi e talvolta anche suicidi, rende perversi in modo animalesco come nel caso della pedofilia e uccide la fede e il rispetto, la lealtà e l'amore. Al contrario la sessualità buona consolida i rapporti, suggella l'unione uomo-donna e genera la vita. Quando è sessualità buona? Quando l'uomo e la donna sono uniti nel sacro vincolo del matrimonio e vivono nell'amore e nel rispetto reciproco l'unione corporale consenzienti nel generare la vita, frutto del loro amore. Di conseguenza la sessualità cattiva riguarda tutti gli atti di impurità al di fuori del matrimonio che vanno dalla masturbazione o autoerotismo fino alle unioni illegali, alle orge, all'omosessualità e ad ogni sorta di atto carnale. Il sesso pulito e cioè quello concesso e ammesso riguarda soltanto l'unione uomo-donna uniti in quel sacro vincolo matrimoniale che solo la Chiesa Cattolica di Cristo può amministrare e vissuto nell'amore. Purtroppo si tende a sottovalutare questo aspetto e a sopravvalutare altri aspetti come il matrimonio civile che per la legge terrena va bene ma agli occhi di Dio non ha nessun valore poiché soltanto Lui ha il potere di congiungere sacramentalmente e quindi nell'integrità l'uomo e la donna senza che questi commettano peccato. E' importante dunque prendere in seria considerazione l'argomento sessualità non dal punto di vista volgare quanto ad una più intelligente analisi dal punto di vista religioso. La via sicura per non cadere in peccato è vivere in perfetta castità e mantenersi integri fino al giorno del matrimonio religioso (cattolico). L'esigenza del sesso non è altro che una giustificazione infondata per dar credito alla propria dipendenza ad un vizio diabolico. Il sesso è un dono di Dio ma vissuto fuori dalla Legge diventa un vero e proprio vizio. Ad esempio il Signore ci ha donato le mani per costruire e i piedi per camminare, mentre il peccato ci istiga ad usare gli arti per distruggere. Similmente accade con la sessualità la quale ci è stata donata per generare la vita ma a causa del male entrato nel mondo la si abusa per i propri abietti desideri. C'è chi abusa di questo dono nel modo più cruento come gli sfruttatori della prostituzione i quali schiavizzano povere donne in cerca di lavoro e bambini costringendoli ad avere rapporti per i loro guadagni, ed in verità queste persone saranno le più punite nel fuoco eterno. Tutto ciò che non è conforme alla volontà di Dio, distrugge, al contrario quanto è conforme alla volontà di Dio, in questo caso la sessualità all'interno del sacro vincolo d'unione e amore, costruisce, consolida e dona vita. L'ultima parte di questo settimo capitolo del Libro dei Proverbi ci mette in guardia e ci dice come anche i più vigorosi in spirito possono cadere nella trappola del male se non sono attenti e non fuggono le adulazioni della prostituta poiché chi cade viene trafitto dal peccato e precipita negli inferni, nel supplizio eterno. Dunque stringiamoci alla purezza e alla castità, innanzitutto chiedendo al Signore la grazia per farci perseverare nel bene poiché senza la grazia non possiamo fare nulla, come anche Gesù ci dice nel Vangelo: "senza di me non potete fare nulla" (Gv 15,5). Dunque se restiamo uniti a Cristo, Egli ci concederà la grazia per poter compiere tutte le opere buone, comprese quelle della purezza e della castità. Leghiamo alle dita e scriviamo sulla tavola dei nostri cuori i buoni precetti che vengono dal Signore.

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