domenica 14 novembre 2010

Il Libro di Giobbe - Nono appuntamento

Torna l'appuntamento con Il Libro di Giobbe che prosegue con l'entrata in scena del secondo amico di Giobbe e cioè Zofar il Naamatita:

1Allora Zofar il Naamatita prese la parola e disse:

2A tante parole non si darà risposta?
O il loquace dovrà aver ragione?
3I tuoi sproloqui faranno tacere la gente?
Ti farai beffe, senza che alcuno ti svergogni?
4Tu dici: "Pura è la mia condotta,
io sono irreprensibile agli occhi di lui".
5Tuttavia, volesse Dio parlare
e aprire le labbra contro di te,
6per manifestarti i segreti della sapienza,
che sono così difficili all'intelletto,
allora sapresti che Dio ti condona parte della tua
colpa.
7Credi tu di scrutare l'intimo di Dio
o di penetrare la perfezione dell'Onnipotente?
8È più alta del cielo: che cosa puoi fare?
È più profonda degli inferi: che ne sai?
9Più lunga della terra ne è la dimensione,
più vasta del mare.
10Se egli assale e imprigiona
e chiama in giudizio, chi glielo può impedire?
11Egli conosce gli uomini fallaci,
vede l'iniquità e l'osserva:
12l'uomo stolto mette giudizio
e da ònagro indomito diventa docile.
13Ora, se tu a Dio dirigerai il cuore
e tenderai a lui le tue palme,
14se allontanerai l'iniquità che è nella tua mano
e non farai abitare l'ingiustizia nelle tue tende,
15allora potrai alzare la faccia senza macchia
e sarai saldo e non avrai timori,
16perché dimenticherai l'affanno
e te ne ricorderai come di acqua passata;
17più del sole meridiano splenderà la tua vita,
l'oscurità sarà per te come l'aurora.
18Ti terrai sicuro per ciò che ti attende
e, guardandoti attorno, riposerai tranquillo.
19Ti coricherai e nessuno ti disturberà,
molti anzi cercheranno i tuoi favori.
20Ma gli occhi dei malvagi languiranno,
ogni scampo è per essi perduto,
unica loro speranza è l'ultimo respiro!

COMMENTO  

Oggi vediamo Zofar il Naamatita prendere la parola per la prima volta, dopo aver udito la conversazione tra Giobbe e Bildad. E Zofar non nasconde un certo fastidio nell'ascoltare le parole di Giobbe che vuole sottolineare l'innocenza e l'irreprensibilità della sua condotta. Zofar non pensa che Giobbe sia realmente innocente come vuol far credere e dice anche qualcosa di esatto, anche se forse nel contesto sbagliato. Egli dice che Dio scruta gli animi, vede l'iniquità e a Lui non possiamo nascondere le nostre colpe: in sostanza, leggendo tra le righe, notiamo come egli voglia intendere che Giobbe non si rende conto della sua colpa: egli si dichiara innocente perchè non vede la sua iniquità che però non può sfuggire all'occhio vigile dell'Altissimo. Come detto precedentemente, questo è un pensiero giusto, ma nel contesto sbagliato perchè sembra esserci sempre la convinzione che le sventure di Giobbe siano frutto di una punizione di Dio per le colpe da lui commesse mentre noi sappiamo che Giobbe è in effetti del tutto innocente e che tutto questo è parte di una prova più grande. 

In conclusione, Zofar ripete cosa già dette da Bildad e cioè che l'uomo giusto dorme sonni tranquilli perchè non ha nulla di cui vergognarsi e nulla da temere considerando che Dio è sempre con i giusti e li protegge. Ciò che Zofar, come lo stesso Bildad, ignora è che Dio veglia sul giusto, ma a volte lo mette alla prova per verificare la sua fedeltà e il suo cuore. Una volta vista la fedeltà del Suo figlio, Dio lo benedice immensamente come è accaduto con Abramo, divenuto padre di un enorme quanto infinita discendenza!

Tutto questo nell'ottica che Dio ama tanto l'uomo da volerlo punire con il solo fine di poterlo poi salvare: per noi uomini tutto questo può sembrare paradossale, ma la realtà è che noi dobbiamo vivere con gli occhi rivolti all'eternità della nostra esistenza, perchè Dio ci guarda così: Egli ci guarda come esseri immortali che stanno camminando su una strada pericolosa, quasi un filo di lana e che basta un niente perchè caschino di sotto. Per questo Dio a volte punisce: attraverso il castigo spera di svegliare l'uomo che si addormenta lungo il cammino sul filo, rischiando di cadere. Ma il giusto non ha nulla da temere perchè anche se soffrirà in questa vita a causa dell'odio, del male che lo perseguita, comunque sarà salvato perchè Dio non lascerà perire nemmeno un capello del suo capo. 

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