sabato 20 novembre 2010

Il Sabato dei Salmi - Salmo 30 (29) - Canto per la festa della dedicazione del tempio


Salmo 30 (29)

1Salmo. Canto per la festa della dedicazione del tempio. Di Davide.

2Ti esalterò, Signore, perché mi hai liberato
e su di me non hai lasciato esultare i nemici.
3Signore Dio mio,
a te ho gridato e mi hai guarito.
4Signore, mi hai fatto risalire dagli inferi,
mi hai dato vita perché non scendessi nella tomba.

5Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
rendete grazie al suo santo nome,
6perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera sopraggiunge il pianto
e al mattino, ecco la gioia.

7Nella mia prosperità ho detto:
"Nulla mi farà vacillare!".
8Nella tua bontà, o Signore,
mi hai posto su un monte sicuro;
ma quando hai nascosto il tuo volto,
io sono stato turbato.
9A te grido, Signore,
chiedo aiuto al mio Dio.

10Quale vantaggio dalla mia morte,
dalla mia discesa nella tomba?
Ti potrà forse lodare la polvere
e proclamare la tua fedeltà?
11Ascolta, Signore, abbi misericordia,
Signore, vieni in mio aiuto.

12Hai mutato il mio lamento in danza,
la mia veste di sacco in abito di gioia,
13perché io possa cantare senza posa.

Signore, mio Dio, ti loderò per sempre.


COMMENTO


E' una lode di ringraziamento a Dio che Davide compie per ringraziare il Signore di ave risposto alle sue chiamate. Infatti, Re Davide è un uomo che si affida totalmente al Signore, in ogni circostanza. Da quando abbiamo iniziato questo percorso, abbiamo visto, numerose volte, Davide affidarsi a Dio per sfuggire al male, ai nemici, all'empio e persino alla morte! Anche oggi vediamo il riferimento alla tomba e agli inferi che sembra suggerire una forte relazione con Gesù e la Salvezza da lui apportata per grazia di Dio. Difatti, grazie a Gesù oggi noi non siamo più figli della morte, ma siamo figli della vita poiché i nostri corpi risusciteranno nell'Ultimo Giorno e non resteranno nell'oblio per sempre. Davide, illuminato dalla spinta profetica dello Spirito Santo, sembra quasi anticipare tutto questo, nella fiducia completa che Dio non lascerà il suo servo nella tomba, ma lo richiamerà alla vita, in modo che possa benedirLo per l'eternità. 
Se apriamo il Libro dell'Apocalisse di Giovanni, ci rendiamo conto che questa visione di Davide è veritiera poiché nel Regno dei Cieli, i giusti avranno la possibilità di lodare Dio e di glorificare il loro Signore Gesù Cristo per tutta l'eternità: noi non ci rendiamo conto di cosa significa lodare Dio e di cosa ciò comporta per il nostro animo! Infatti, l'anima nostra anela il Signore, lo brama e sin d'ora possiamo avvertire questo collegamento forte, nella preghiera e nella meditazione. Non a caso, il tormento peggiore dell'anima dannata non sarà tanto il dolore senza fine e la speranza ormai morta, ma sarà proprio il distacco da Dio! L'anima è nata per lodare Dio e ricevere amore e sostegno da Lui: nell'inferno ciò non avviene e l'anima soffre disperatamente perchè non può abbeverarsi alla fonte dalla quale è sorta.


Ecco, quest'inno ci porta a riflettere su molte cose e soprattutto ci mostra la meraviglia di sapersi affidare a Dio in ogni momento della nostra esistenza, senza aver paura e senza pensare al proprio orgoglio personale: infatti, la grandezza di un uomo deriva dal sapersi riconoscere debole e incapace di vivere senza la presenza costante di Dio al nostro fianco. Per questo, chiudiamoci in camera, e facciamo nostro questo Salmo, dedicandolo a Dio con ogni forza e con tutto il cuore, per ringraziarLo dell'infinito amore che ha riversato su di noi!

1 commenti:

Anonimo ha detto...

passiamo dalla gioia, all'angoscia, e spesso alla persecuzione,ma l'amore del Signore ci raggiunge ovunque e ci libera dalle tenebre e ci dona sempre la sua gioia che nessuno ci può togliere, se confidiamo in LUI.

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