martedì 23 novembre 2010

Qoèlet - Decimo appuntamento

Torna l'appuntamento con il libro sapienziale del Qoèlet, con le parole dell'omonimo autore, figlio del Re Davide. Oggi meditiamo il decimo capitolo:


1Una mosca morta guasta l'unguento del profumiere:
un po' di follia
può contare più della sapienza e dell'onore.
2La mente del sapiente si dirige a destra
e quella dello stolto a sinistra.

3Per qualunque via lo stolto cammini è privo di senno e di ognuno dice: "È un pazzo".
4Se l'ira d'un potente si accende contro di te, non lasciare il tuo posto, perché la calma placa le offese anche gravi.
5C'è un male che io ho osservato sotto il sole: l'errore commesso da parte di un sovrano: 6la follia vien collocata in posti elevati e gli abili siedono in basso. 7Ho visto schiavi a cavallo e prìncipi camminare a piedi come schiavi.
8Chi scava una fossa ci casca dentro
e chi disfà un muro è morso da una serpe.
9Chi spacca le pietre si fa male
e chi taglia legna corre pericolo.

10Se il ferro è ottuso e non se ne affila il taglio, bisogna raddoppiare gli sforzi; la riuscita sta nell'uso della saggezza. 11Se il serpente morde prima d'essere incantato, non c'è niente da fare per l'incantatore.
12Le parole della bocca del saggio procurano benevolenza,
ma le labbra dello stolto lo mandano in rovina:
13il principio del suo parlare è sciocchezza,
la fine del suo discorso pazzia funesta.

14L'insensato moltiplica le parole: "Non sa l'uomo quel che avverrà: chi gli manifesterà ciò che sarà dopo di lui?".
15La fatica dello stolto lo stanca;
poiché non sa neppure andare in città.
16Guai a te, o paese, che per re hai un ragazzo
e i cui prìncipi banchettano fin dal mattino!
17Felice te, o paese, che per re hai un uomo libero
e i cui prìncipi mangiano al tempo dovuto
per rinfrancarsi e non per gozzovigliare.
18Per negligenza il soffitto crolla
e per l'inerzia delle mani piove in casa.
19Per stare lieti si fanno banchetti
e il vino allieta la vita;
il denaro risponde a ogni esigenza.
20Non dir male del re neppure con il pensiero
e nella tua stanza da letto non dir male del potente,
perché un uccello del cielo trasporta la voce
e un alato riferisce la parola.

COMMENTO

Le parole che abbiamo appena letto ci mostrano una realtà che non è a noi sconosciuta, in particolar modo non è sconosciuta a noi cattolici che qualche volta ci è capitato di essere trattati da pazzi dagli uomini lontani dalla verità. Persino Gesù nostro Signore veniva visto come un pazzo dai Suoi parenti. Gli stolti che vivono nelle tenebre sono soliti utilizzare termini offensivi nei confronti di chi vive nella luce e quindi nella verità. Oggi se parliamo di purezza e castità suscitiamo stupore in chi invece vive tutti i giorni nel desiderio iniquo dell'impurità. Siamo trattati come dei pazzi quando in verità la purezza e la castità rappresenta il sigillo che mantiene intatta la nostra fedeltà al Signore e ci rende degni della Sua presenza. Gli stolti e cioè gli uomini che vivono nell'insensatezza, nel peccato e nel desiderio iniquo sono soliti schernire chi invece è integro davanti agli occhi del Signore. Anche i santi sono stati scherniti, sbeffeggiati. Mi viene in mente l'episodio di Sant'Antonio da Padova quando evangelizzava ai pesci e degli uomini dietro di lui lo deridevano, ma il Signore nella Sua benevolenza fece emergere a galla i pesci che ascoltavano le parole del Santo di Padova. Noi cristiani cattolici dobbiamo sempre parlare della verità senza mai vergognarcene e davanti agli insulti degli stolti dobbiamo mantenerci nella tranquillità confidando nel Signore e pregandoLo di convertire i nostri fratelli che vivono nelle tenebre.

Nell'Ecclesiaste (Qoèlet) intravediamo una situazione simile a quella attuale del nostro Paese; nel caso dell'antichità si parla di Re, qui possiamo applicare il ragionamento sulla politica poiché il ruolo è pressoché identica: c'è un "potente" che deve occuparsi del popolo. Nell'Ecclesiaste si dice: guai a te o paese che per re hai un ragazzo. Questo non si deve interpretare nel senso fisico, perché ragazzo in questo caso si può interpretare come "immaturo" e anche un governante anziano può esserlo. I nostri politici in effetti si comportano come un giovane re che si ubriaca con i prìncipi fin dal mattino. Invece di coalizzare litigano, si dividono per spodestare dalla poltrona l'attuale Presidente del Consiglio. La negligenza e l'inerzia dei nostri politici ci sta facendo cadere il soffitto sulla testa e piovere in casa... Abbiamo di governanti "vecchi", cioè saggi che sappiano davvero governare il Paese poiché Dio ha posto il potere di governare nelle loro mani e a loro sarà richiesto molto di più come dice Gesù nel Vangelo di Luca cap. 12,48: A chiunque fu dato molto, molto sarà richiesto.

Concludiamo questa riflessione sulla parte finale di questo capitolo dell'Ecclesiaste:

Non dir male del re neppure con il pensiero
e nella tua stanza da letto non dir male del potente,
perché un uccello del cielo trasporta la voce
e un alato riferisce la parola.

Le voci "corrono" dice un detto, per cui nei discorsi fuggiamo i pettegolezzi perché potremmo davvero trovarci in situazioni scomode e difficili. I santi hanno cambiato il mondo con la loro pazienza e i loro "silenzi" che celavano l'incessante preghiera e il continuo esempio di amore e di fiducia nel Signore. Le critiche e i pettegolezzi non servono a nulla se non a metterci nei guai. Non pensiamo male di nessuno, ma amiamo nel Signore i nostri fratelli e preghiamo per loro.

Sia lodato Gesù Cristo.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

io devo fare una ricerca su Quoelet, ma nn sn riuscito a trovare la frase "L'idea di eterno a messo nel suo cuore, senza che al suo piano infondo egli veda"... devo praticamente saper il significato di questa frase scrivendo nel compito perchè l'uomo ha in se "L'esigenza della verità", ma non riesco a trovare nnt. Aiutino..

Posta un commento