giovedì 4 novembre 2010

Sapienza - Settimo appuntamento

Torna l'appuntamento con il Libro della Sapienza giunto al settimo capitolo:
 

1Anch'io sono un uomo mortale come tutti,
discendente del primo essere plasmato di creta.
Fui formato di carne nel seno di una madre,
2durante dieci mesi consolidato nel sangue,
frutto del seme d'un uomo e del piacere compagno del sonno.
3Anch'io appena nato ho respirato l'aria comune
e sono caduto su una terra uguale per tutti,
levando nel pianto uguale a tutti il mio primo grido.
4E fui allevato in fasce e circondato di cure;
5nessun re iniziò in modo diverso l'esistenza.
6Si entra nella vita e se ne esce alla stessa maniera.

7Per questo pregai e mi fu elargita la prudenza;
implorai e venne in me lo spirito della sapienza.
8La preferii a scettri e a troni,
stimai un nulla la ricchezza al suo confronto;
9non la paragonai neppure a una gemma inestimabile,
perché tutto l'oro al suo confronto è un Po' di sabbia
e come fango sarà valutato di fronte ad essa l'argento.
10L'amai più della salute e della bellezza,
preferii il suo possesso alla stessa luce,
perché non tramonta lo splendore che ne promana.
11Insieme con essa mi sono venuti tutti i beni;
nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile.
12Godetti di tutti questi beni, perché la sapienza li guida,
ma ignoravo che di tutti essa è madre.
13Senza frode imparai e senza invidia io dono,
non nascondo le sue ricchezze.
14Essa è un tesoro inesauribile per gli uomini;
quanti se lo procurano si attirano l'amicizia di Dio,
sono a lui raccomandati per i doni del suo insegnamento

15Mi conceda Dio di parlare secondo conoscenza
e di pensare in modo degno dei doni ricevuti,
perché egli è guida della sapienza
e i saggi ricevono da lui orientamento.
16In suo potere siamo noi e le nostre parole,
ogni intelligenza e ogni nostra abilità.
17Egli mi ha concesso la conoscenza infallibile delle cose,
per comprender la struttura del mondo
e la forza degli elementi,
18il principio, la fine e il mezzo dei tempi,
l'alternarsi dei solstizi e il susseguirsi delle stagioni,
19il ciclo degli anni e la posizione degli astri,
20la natura degli animali e l'istinto delle fiere,
i poteri degli spiriti e i ragionamenti degli uomini,
la varietà delle piante e le proprietà delle radici.
21Tutto ciò che è nascosto e ciò che è palese io lo so,
poiché mi ha istruito la sapienza,
artefice di tutte le cose.

22In essa c'è uno spirito intelligente, santo,
unico, molteplice, sottile,
mobile, penetrante, senza macchia,
terso, inoffensivo, amante del bene, acuto,
23libero, benefico, amico dell'uomo,
stabile, sicuro, senz'affanni,
onnipotente, onniveggente
e che pervade tutti gli spiriti
intelligenti, puri, sottilissimi.
24La sapienza è il più agile di tutti i moti;
per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa.
25È un'emanazione della potenza di Dio,
un effluvio genuino della gloria dell'Onnipotente,
per questo nulla di contaminato in essa s'infiltra.
26È un riflesso della luce perenne,
uno specchio senza macchia dell'attività di Dio
e un'immagine della sua bontà.
27Sebbene unica, essa può tutto;
pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova
e attraverso le età entrando nelle anime sante,
forma amici di Dio e profeti.
28Nulla infatti Dio ama se non chi vive con la sapienza.
29Essa in realtà è più bella del sole
e supera ogni costellazione di astri;
paragonata alla luce, risulta superiore;
30a questa, infatti, succede la notte,
ma contro la sapienza la malvagità non può prevalere.


COMMENTO


La pagina che leggiamo oggi è un inno vero e proprio alla sapienza! Re Salomone la brama, la considera al di sopra di ogni cosa e addirittura più splendente della luce stessa poiché mentre la luce viene spenta dall'avanzare della tenebra, la sapienza non si spegne mai perchè la malvagità non può prevalere!
Ma, prima ancora di questo, colpisce il vero principio dell'uguaglianza di tutti gli uomini dinanzi a Dio e alla vita! Anche i re, infatti, vengono generati allo stesso modo, respirano allo stesso modo e crescono allo stesso modo. Quando oggi pensiamo a quel principio di uguaglianza, vediamo che è per molti versi rimasto sulla carta: eppure, siamo davvero tutti uguali poiché prima che re, prima che governanti, prima che ricchi, siamo uomini! Dietro il vestito regale, c'è un essere umano generato dall'unione dell'amore e creato da Dio. Questo dovrebbe farci riflettere e dovrebbe far riflettere chi, accecato dalla superbia, reputa sé stesso migliore degli altri.
 E fa anche riflettere il fatto che queste parole siano state pronunciate da Salomone, il quale è Re, figlio di Davide, scelto direttamente da Dio! Quindi un uomo prescelto che avrebbe ben motivo di considerarsi superiore, ma che in realtà riesce a vedere, per grazia divina, l'uguaglianza di sé stesso con tutti gli altri uomini.
Questo gli riesce perchè in lui dimora la Sapienza! L'ha cercata, l'ha voluta, l'ha bramata e l'ha desiderata in mezzo a tutto l'oro del mondo: Dio gli poteva offrire qualsiasi cosa, ma Lui ha scelto la cosa che, giustamente, reputava inestimabile e cioè la sapienza. Mai scelta fu più felice: infatti, tramite la Sapienza, la sua fama è giunta non solo nelle regione più lontane, ma anche nei tempi più lontani, giungendo fino a noi! Chi non si stupisce nel vedere come egli risolveva le controversie e chi non si stupisce del suo modo di esprimersi? Oggi sono rari uomini guidati dalla vera Sapienza di Dio, ma molti sono quelli guidati dalla sapienza umana, una sapienza che non è né perfetta e né incorruttibile, ma imperfetta e condizionata. 
Ci conforta sapere che la Sapienza di Dio non è solo nel passato, ma come dice Re Salomone, essa attraverso ogni età, entrando nelle anime sante! Esattamente come ribadito da San Paolo che nelle Sue Lettere esortava i suoi fratelli cristiani a richiedere, a ricercare la Sapienza, ma non quell'umana, ma quella divina, quella che solo Dio può inviare! E la storia ci ha consegnato uomini che sono esempi di questo viaggio sapienziale: abbiamo conosciuto così tanti uomini santi che hanno dato segno di una sapienza fuori dal comune come Sant'Antonio da Padova oppure come Sant'Ambrogio e Sant'Agostino! Essi sono stati esempi fulgidi della Sapienza di Dio!

Allora, impariamo anche noi a bramare la Sapienza, a chiederla a Dio nelle nostre preghiere perchè attraverso di essa noi possiamo capire e vivere al meglio la Parola di Dio e l'opera di carità a cui tutti noi siamo chiamati! 

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