lunedì 27 dicembre 2010

I Proverbi - Quindicesimo appuntamento

Torna l'appuntamento del lunedì con I Proverbi: oggi prestiamo attenzione a queste parole ricche di saggezza per attingere sapere utile per il nostro ed altrui cammino di santità:

15

1Una risposta gentile calma la collera,
una parola pungente eccita l'ira.
2La lingua dei saggi fa gustare la scienza,
la bocca degli stolti esprime sciocchezze.
3In ogni luogo sono gli occhi del Signore,
scrutano i malvagi e i buoni.
4Una lingua dolce è un albero di vita,
quella malevola è una ferita al cuore.
5Lo stolto disprezza la correzione paterna;
chi tiene conto dell'ammonizione diventa prudente.
6Nella casa del giusto c'è abbondanza di beni,
sulla rendita dell'empio incombe il dissesto.
7Le labbra dei saggi diffondono la scienza,
non così il cuore degli stolti.
8Il sacrificio degli empi è in abominio al Signore,
la supplica degli uomini retti gli è gradita.
9La condotta perversa è in abominio al Signore;
egli ama chi pratica la giustizia.
10Punizione severa per chi abbandona il retto sentiero,
chi odia la correzione morirà.
11Gl'inferi e l'abisso sono davanti al Signore,
tanto più i cuori dei figli dell'uomo.
12Lo spavaldo non vuol essere corretto,
egli non si accompagna con i saggi.
13Un cuore lieto rende ilare il volto,
ma, quando il cuore è triste, lo spirito è depresso.
14Una mente retta ricerca il sapere,
la bocca degli stolti si pasce di stoltezza.
15Tutti i giorni son brutti per l'afflitto,
per un cuore felice è sempre festa.
16Poco con il timore di Dio
è meglio di un gran tesoro con l'inquietudine.
17Un piatto di verdura con l'amore
è meglio di un bue grasso con l'odio.
18L'uomo collerico suscita litigi,
il lento all'ira seda le contese.
19La via del pigro è come una siepe di spine,
la strada degli uomini retti è una strada appianata.
20Il figlio saggio allieta il padre,
l'uomo stolto disprezza la madre.
21La stoltezza è una gioia per chi è privo di senno;
l'uomo prudente cammina diritto.
22Falliscono le decisioni prese senza consultazione,
riescono quelle prese da molti consiglieri.
23È una gioia per l'uomo saper dare una risposta;
quanto è gradita una parola detta a suo tempo!
24Per l'uomo assennato la strada della vita è verso l'alto,
per salvarlo dagli inferni che sono in basso.
25Il Signore abbatte la casa dei superbi
e rende saldi i confini della vedova.
26Sono in abominio al Signore i pensieri malvagi,
ma gli sono gradite le parole benevole.
27Sconvolge la sua casa chi è avido di guadagni disonesti;
ma chi detesta i regali vivrà.
28La mente del giusto medita prima di rispondere,
la bocca degli empi esprime malvagità.
29Il Signore è lontano dagli empi,
ma egli ascolta la preghiera dei giusti.
30Uno sguardo luminoso allieta il cuore;
una notizia lieta rianima le ossa.
31L'orecchio che ascolta un rimprovero salutare
avrà la dimora in mezzo ai saggi.
32Chi rifiuta la correzione disprezza se stesso,
chi ascolta il rimprovero acquista senno.
33Il timore di Dio è una scuola di sapienza,
prima della gloria c'è l'umiltà.


COMMENTO

Dove possiamo trovare riscontro a queste parole? Nella vita di tutti i giorni: guardiamo agli stolti, ai ribelli, guardiamo alla loro condotta e vediamo quale è il loro guadagno? L'infelicità, la desolazione interiore. Guardiamo invece ai puri di cuore, agli umili, ai saggi, agli obbedienti e guardiamo quanto è grande la loro gioia, pur nel poco! In sintesi in questo proverbio sono riassunti i benefici di coloro che osservano i comandi del Signore e gli svantaggi di quanti li rifiutano. Chi ascolta i rimproveri, i consigli, imparerà e il sapere è una grande ricchezza. Ma chi disprezza il rimprovero dei genitori, non imparerà mai quelle nozioni semplici ma fondamentali che aiutano tantissimo nella vita di ciascun individuo. Guardiamo ai drogati, persone che non hanno accolto o non hanno ricevuto i consigli dei genitori, ed eccole, povere anime a cercare un senso in cose dannose che non possono darlo perché il senso ce lo dà solo Dio!

Meglio una misera zuppa gustata nell'amore, che una bistecca divorata nell'ira; ci sarà capitato almeno una volta di sederci a tavola e pranzare con succulenti piatti dopo un litigio: non ne abbiamo gustato nemmeno un grammo. Al contrario, una zuppa gustata nella quiete ci ha lasciati soddisfatti. Guardiamo ai ricchi: mangiano e bevono in quantità ma la loro fame e sete è insaziabile poiché la loro vera fame è quella di Dio, quindi finché saranno lontani dal Signore, non saranno mai contenti di quello che hanno, al contrario del povero che pur nella miseria gioisce poiché pregando sazia la sua fame di Dio poiché si nutre della Sua Presenza!

I figli ribelli non potranno mai gustare la vera Pace poiché quella è data agli obbedienti. Le parole dei giusti sono un toccasana per chi è nel dolore, al contrario quelle degli stolti sono veramente veleno somministrato dalla loro lingua malefica e questo possiamo constatarlo nella vita di tutti i giorni. Se prestiamo attenzione alle parole del Signore, ci renderemo conto di tutte queste cose scritte in questo capitolo de I Proverbi.

Consigliamo la rilettura del capitolo per contemplarla in ogni suo rigo. Ci renderemo così conto quanto sono vere queste parole che vengono dalla Divina Sapienza.

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