martedì 7 dicembre 2010

Qoèlet - Dodicesimo appuntamento

Torna l'appuntamento settimanale del libro dell'Ecclesiaste di Qoèlet figlio di Davide, re di Gerusalemme. Oggi leggiamo il dodicesimo e ultimo capitolo di questo libro sapienziale che ci insegna la strada da percorrere per giungere al nostro Creatore:

1Ricòrdati del tuo creatore
nei giorni della tua giovinezza,
prima che vengano i giorni tristi
e giungano gli anni di cui dovrai dire:
"Non ci provo alcun gusto",
2prima che si oscuri il sole,
la luce, la luna e le stelle
e ritornino le nubi dopo la pioggia;
3quando tremeranno i custodi della casa
e si curveranno i gagliardi
e cesseranno di lavorare le donne che macinano,
perché rimaste in poche,
e si offuscheranno quelle che guardano dalle finestre
4e si chiuderanno le porte sulla strada;
quando si abbasserà il rumore della mola
e si attenuerà il cinguettio degli uccelli
e si affievoliranno tutti i toni del canto;
5quando si avrà paura delle alture
e degli spauracchi della strada;
quando fiorirà il mandorlo
e la locusta si trascinerà a stento
e il cappero non avrà più effetto,
poiché l'uomo se ne va nella dimora eterna
e i piagnoni si aggirano per la strada;
6prima che si rompa il cordone d'argento
e la lucerna d'oro s'infranga
e si rompa l'anfora alla fonte
e la carrucola cada nel pozzo
7e ritorni la polvere alla terra, com'era prima,
e lo spirito torni a Dio che lo ha dato.
8Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
e tutto è vanità.

9Oltre a essere saggio, Qoèlet insegnò anche la scienza al popolo; ascoltò, indagò e compose un gran numero di massime.
10Qoèlet cercò di trovare pregevoli detti e scrisse con esattezza parole di verità. 11Le parole dei saggi sono come pungoli; come chiodi piantati, le raccolte di autori: esse sono date da un solo pastore. 12Quanto a ciò che è in più di questo, figlio mio, bada bene: i libri si moltiplicano senza fine ma il molto studio affatica il corpo.
13Conclusione del discorso, dopo che si è ascoltato ogni cosa: Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo per l'uomo è tutto.
14Infatti, Dio citerà in giudizio ogni azione, tutto ciò che è occulto, bene o male.

COMMENTO

Amare Dio fin dalla giovinezza è cosa praticata da pochi. Alcuni prima di convertirsi si danno ai piaceri della vita perché in un certo senso approfittano della Misericordia del Signore. Dio non ci chiama a sperimentare il piacere della terra prima di camminare verso il Regno dei Cieli, ma ci chiama fin dai nostri primi giorni alla santità e a praticare una buona condotta. Tuttavia ciò non significa che il Signore non perdona a quanti si pentono dei loro peccati, anzi, Egli è grande nella Misericordia. Il discorso vale per quanti conoscono il Signore e si rifiutano di seguirlo oggi perché presi dalla smania per le cose del mondo; "oggi vivo il piacere e domani si vedrà": è un po' questo il pensiero di alcuni. Dobbiamo temere il Signore fin dalla giovinezza: adesso che Lo abbiamo incontrato dobbiamo seguirLo e servirLo, non dobbiamo rimandare perché non conosciamo né il giorno né l'ora, come dice il Signore; chi ci dice che domani vivremo? Oggi dobbiamo dire di sì al Signore, senza proporci di fare la Sua Volontà domani. E' vero che il Signore perdona e salva un uomo che si pente sinceramente nell'ultimo istante della sua vita, ma questo non vuol dire che possiamo fare quel che vogliamo perché "tanto il Signore ci perdonerà", perché se pensassimo così e progettassimo così iniquamente in cuor nostro, non ci salveremmo perché il Signore punisce con rigore coloro che credono di poter ottenere questo e quello, in questo caso le ricchezze materiali e quelle spirituali. Il Signore ascolta ogni nostro pensiero ed Egli sa quando progettiamo di compiere il male in cuor nostro. Ogni pensiero è ascoltato dal Signore e ogni azione è scrutata dal nostro Dio e Creatore. Ricordarci del nostro Creatore nei giorni della nostra giovinezza è il consiglio con il quale si apre il dodicesimo e ultimo capitolo del Qoèlet. Se non prendiamo la nostra croce oggi e non seguiamo il Signore, non sappiamo quante occasioni ci darà ancora per convertirci. Potremmo perdere l'interesse, potremmo allontanarci da Dio per sempre e questo ci condurrebbe alla dannazione eterna. Se invece seguiamo oggi il Signore, già su questa terra riceveremo cento volte tanto; In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna (Mt 10,29-30). Rinunciare alle ricchezze di questa terra non è una perdita, ma un gran guadagno spirituale. Chi accumula tesori quaggiù crede di non mancare di nulla, ma in verità sta perdendo le vere ricchezze, quelle spirituali e perderà anche le materiali, ma chi invece rinuncia a tutto per Gesù, non solo guadagna ricchezze spirituali ma il Signore gli farà gustare anche le cose pulite della terra tuttavia senza che ne venga in possesso, ad esempio: io lascio la mia casa per seguire il Signore, ma in quante case il Signore mi farà sostare, quanti fratelli e sorelle mi farà incontrare nel corso della mia missione, quanti frutti della terra mi farà mangiare, quanti panorami mi farà esplorare e in futuro la vita eterna. Ma se invece io seguo il peccato e accumulo ricchezze, perdo le vere ricchezze che sono quelle spirituali, morirò, perderò le ricchezze materiali e anche la vita eterna, insomma perderò tutto. Ecco perché chi rinuncia a tutto per seguire Gesù riceverà cento volte tanto e in futuro la vita eterna! Chi rinuncia al peccato non ha nulla da perdere ma solo da guadagnare! Anzi chi non rinuncia al peccato ha da perdere tutto!

In conclusione il Qoèlet termina con un esortazione fondamentale per ciascuno di noi: Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo per l'uomo è tutto. Per l'uomo è tutto il Signore e solo in Lui troverà la pienezza della gioia! Accumulo denari, accumulo peccati ma non sarà mai veramente felice, ma se invece rinuncio a tutto per Gesù guadagnerò la vera gioia che non si può ottenere con le ricchezze materiali e con il peccato. Dunque temiamo il Signore e osserviamo tutti i Suoi comandamenti e vivremo felici ora e per sempre e così sia.

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