domenica 30 gennaio 2011

Il Libro di Giobbe - Ventesimo appuntamento

Torna l'appuntamento con il Libro di Giobbe; questa settimana leggiamo e meditiamo la risposta di Elifaz il Temanita: 

1Elifaz il Temanita prese a dire:

2Può forse l'uomo giovare a Dio,
se il saggio giova solo a se stesso?
3Quale interesse ne viene all'Onnipotente che tu sia giusto
o che vantaggio ha, se tieni una condotta integra?
4Forse per la tua pietà ti punisce
e ti convoca in giudizio?
5O non piuttosto per la tua grande malvagità
e per le tue iniquità senza limite?
6Senza motivo infatti hai angariato i tuoi fratelli
e delle vesti hai spogliato gli ignudi.
7Non hai dato da bere all'assetato
e all'affamato hai rifiutato il pane,
8la terra l'ha il prepotente
e vi abita il tuo favorito.
9Le vedove hai rimandato a mani vuote
e le braccia degli orfani hai rotto.
10Ecco perché d'intorno a te ci sono lacci
e un improvviso spavento ti sorprende.
11Tenebra è la tua luce e più non vedi
e la piena delle acque ti sommerge.
12Ma Dio non è nell'alto dei cieli?
Guarda il vertice delle stelle: quanto sono alte!
13E tu dici: "Che cosa sa Dio?
Può giudicare attraverso la caligine?
14Le nubi gli fanno velo e non vede
e sulla volta dei cieli passeggia".
15Vuoi tu seguire il sentiero d'un tempo,
già battuto da uomini empi,
16che prima del tempo furono portati via,
quando un fiume si era riversato sulle loro fondamenta?
17Dicevano a Dio: "Allontànati da noi!
Che cosa ci può fare l'Onnipotente?".
18Eppure egli aveva riempito le loro case di beni,
anche se i propositi degli empi erano lontani da lui.
19I giusti ora vedono e ne godono
e l'innocente si beffa di loro:
20"Sì, certo è stata annientata la loro fortuna
e il fuoco ne ha divorati gli avanzi!".
21Su, riconcìliati con lui e tornerai felice,
ne riceverai un gran vantaggio.
22Accogli la legge dalla sua bocca
e poni le sue parole nel tuo cuore.
23Se ti rivolgerai all'Onnipotente con umiltà,
se allontanerai l'iniquità dalla tua tenda,
24se stimerai come polvere l'oro
e come ciottoli dei fiumi l'oro di Ofir,
25allora sarà l'Onnipotente il tuo oro
e sarà per te argento a mucchi.
26Allora sì, nell'Onnipotente ti delizierai
e alzerai a Dio la tua faccia.
27Lo supplicherai ed egli t'esaudirà
e tu scioglierai i tuoi voti.
28Deciderai una cosa e ti riuscirà
e sul tuo cammino splenderà la luce.
29Egli umilia l'alterigia del superbo,
ma soccorre chi ha gli occhi bassi.
30Egli libera l'innocente;
tu sarai liberato per la purezza delle tue mani.


COMMENTO


Elifaz continua a rimanere fermo sulle sue posizioni: egli cioè continua a pensare che Giobbe si sia meritato tutte le sventure che ha subito perchè Dio castiga solo in nome della giustizia. Infatti, secondo Elifaz, Dio non può castigare il giusto, ma solo colui che nasconde l'empietà e la malvagità nel cuore. E per sostenere la sua tesi, denuncia ciò che Giobbe, secondo lui, ha commesso: Senza motivo infatti hai angariato i tuoi fratelli
e delle vesti hai spogliato gli ignudi. Non hai dato da bere all'assetato e all'affamato hai rifiutato il pane, la terra l'ha il prepotente e vi abita il tuo favorito. Le vedove hai rimandato a mani vuote e le braccia degli orfani hai rotto.


Elifaz pensa che Giobbe venga punito da Dio a causa di tutta questa ingiustizia (tra l'altro non commessa realmente da Giobbe), ma non sa ciò che dice. Egli ancora non riesce a comprendere il disegno di Dio e ragiona peccando di sapienza. Partendo da questa situazione di superiorità morale, addirittura comincia a dettare la strada da seguire per evitare i castighi divini: nulla da eccepire, poiché quello che delinea è un giusto sentiero, ma il problema è un altro e sta alla base di tutto il discorso. Elifaz non comprende che causa della sventura non è Dio, ma satana che sta tentando Giobbe per farlo vacillare nella fede nel Signore. Elifaz invece dimostra di comportarsi non come amico che cerca di comprendere e che cerca di risollevare l'amico in difficoltà: lui si comporta al contrario, mostrando l'aspetto di un vero fariseo simile a quelli che Gesù incontrerà nel Suo cammino terreno. Ancora una volta, vediamo come il formalismo e il pregiudizio prevalgono sul cuore e sull'amore e ciò porta continuamente fuori strada: Elifaz ne è la prova vivente!

 

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