venerdì 28 gennaio 2011

Siracide - Diciottesimo appuntamento

Torna l'appuntamento con il Siracide; oggi diamo uno sguardo al diciottesimo capitolo:


1Colui che vive per sempre ha creato l'intero universo.
2Il Signore soltanto è riconosciuto giusto.
3A nessuno è possibile svelare le sue opere
e chi può indagare le sue grandezze?
4La potenza della sua maestà chi potrà misurarla?
Chi riuscirà a narrare le sue misericordie?
5Non c'è nulla da togliere e nulla da aggiungere;
non è possibile indagare le meraviglie del Signore.
6Quando uno ha finito, allora comincia;
quando si ferma, allora rimane perplesso.


7Che è l'uomo? E a che può servire?
Qual è il suo bene e qual è il suo male?
8Quanto al numero dei giorni dell'uomo,
cento anni sono già molti.
9Come una goccia d'acqua nel mare e un grano di sabbia
così questi pochi anni in un giorno dell'eternità.
10Per questo il Signore è paziente con gli uomini
e riversa su di essi la sua misericordia.
11Vede e conosce che la loro sorte è misera,
per questo moltiplica il perdono.
12La misericordia dell'uomo riguarda il prossimo,
la misericordia del Signore ogni essere vivente.
13Egli rimprovera, corregge, ammaestra
e guida come un pastore il suo gregge.
14Ha pietà di quanti accettano la dottrina
e di quanti sono zelanti per le sue decisioni.


15Figlio, ai benefici non aggiungere il rimprovero,
e a ogni dono parole amare.
16La rugiada non mitiga forse il calore?
Così una parola è più pregiata del dono.
17Ecco, non vale una parola più di un ricco dono?
L'uomo caritatevole offre l'una e l'altro.
18Lo stolto rimprovera senza riguardo,
il dono dell'invidioso fa languire gli occhi.


19Prima di parlare, impara;
curati ancor prima di ammalarti.
20Prima del giudizio esamina te stesso,
così al momento del verdetto troverai perdono.
21Umìliati, prima di cadere malato,
e quando hai peccato, mostra il pentimento.
22Nulla ti impedisca di soddisfare a tempo un voto,
non aspettare fino alla morte per sdebitarti.
23Prima di fare un voto prepara te stesso,
non fare come un uomo che tenta il Signore.
24Pensa all'ira del giorno della morte,
al tempo della vendetta,
quando egli distoglierà lo sguardo da te.
25Pensa alla carestia nel tempo dell'abbondanza;
alla povertà e all'indigenza nei giorni di ricchezza.
26Dal mattino alla sera il tempo cambia;
e tutto è effimero davanti al Signore.
27Un uomo saggio è circospetto in ogni cosa;
nei giorni del peccato si astiene dalla colpa.
28Ogni uomo assennato conosce la sapienza
e a colui che l'ha trovata rende omaggio.
29Quelli istruiti nel parlare anch'essi diventano saggi,
fanno piovere massime eccellenti.


30Non seguire le passioni;
poni un freno ai tuoi desideri.
31Se ti concedi la soddisfazione della passione,
essa ti renderà oggetto di scherno ai tuoi nemici.
32Non godere una vita di piaceri,
sua conseguenza è una doppia povertà.
33Non impoverire scialacquando con denaro preso a prestito,
quando non hai nulla nella borsa.

Questo passo del Siracide mette subito in contrapposizione Dio con l'uomo. Vediamo da un lato tessere le lodi della grandezza del Signore e dall'altro tessere la miseria umana. L'uomo non è paragonabile a Dio e questo lo sappiamo: ancora oggi c'è chi cerca di indagare la Sua consistenza, il Suo essere, le meraviglie da Lui compiute: ma c'è qualcuno che può realmente farlo? C'è qualcuno che riesce a spiegare l'inspiegabile? A distanza di millenni, nessun uomo è riuscito ad andare oltre la previsione di Dio: molti scienziati si sono persino convertiti perchè dinanzi alla maestosità dell'esistenza, non hanno trovato alcuna risposta che potesse spiegare tutto quanto ci circonda. Ecco, il Siracide raffigura proprio questo: l'incapacità umana nel poter indagare la grandezza del Signore Dio il quale è inimitabile. Anche nel perdono siamo nettamente diversi perchè noi siamo chiamati ad usar misericordia verso il prossimo, ma Dio si muove a misericordia verso ogni creatura, verso la più insignificante del creato. Tanta è la linea di separazione tra noi uomini e Colui che ci ha dato la vita ed è pari all'ingratitudine mostrata da noi e soprattutto da coloro che negano la Sua esistenza.

Dall'altra parte, il Siracide invita ad un'attenta riflessione su noi stessi e cioè a quello che definiamo esame di coscienza. Tutti noi siamo chiamati a quest'esame: dobbiamo cercare di vedere le nostre colpe, chieder perdono per esse e cercare di correggerle. Così saremo non solo lontano dall'ira di Dio nel giorno del Giudizio, ma potremo aiutare anche il nostro fratello a veder meglio, come anche Gesù dice nel Vangelo (infatti, Egli dice di correggere prima la trave nel nostro occhio, in modo da poter aiutare a vedere chi ha la pagliuzza nel suo occhio) ed in più potremo acquisire sempre più sapienza, la quale è una delle virtù più importanti dell'uomo.

Infine, troviamo una raccomandazione importante: ricercare il dominio di sé stessi, ponendo un freno alle passioni e ai desideri che ci attirano, sia di natura carnale e sia di natura materiale come il danaro e gli oggetti inutili. Oggigiorno questo richiamo assume un valore essenziale perchè la società tende a giustificare sotto l'etichetta della naturalità e della normalità, quelli che sono chiaramente passioni e desideri impuri. Ecco dunque il fondamento che molti cercano:  Non seguire le passioni; poni un freno ai tuoi desideri.

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