giovedì 24 febbraio 2011

Catechismo della Chiesa Cattolica - XIV parte

Continuiamo il nostro percorso volto alla conoscenza del Catechismo della Chiesa Cattolica; la scorsa settimana abbiamo letto il Paragrafo 2 del capitolo primo: "Io credo in Dio Padre". Oggi proseguiamo con il terzo paragrafo del primo capitolo che si sofferma sull'Onnipotente: 

Paragrafo 3 L'ONNIPOTENTE 
 
268 Di tutti gli attributi divini, nel Simbolo si nomina soltanto l'onnipotenza di Dio: confessarla è di grande importanza per la nostra vita. Noi crediamo che tale onnipotenza è universale, perché Dio, che tutto ha creato, [Cf ⇒ Gen 1,1; ⇒ Gv 1,3 ] tutto governa e tutto può; amante, perché Dio è nostro Padre; [Cf ⇒ Mt 6,9 ] misteriosa, perché la fede soltanto la può riconoscere allorché “si manifesta nella debolezza” (⇒ 2Cor 12,9) [Cf ⇒ 1Cor 1,18 ].

“Egli opera tutto ciò che vuole” (Sal 115,3)

269 Le Sacre Scritture affermano a più riprese la potenza universale di Dio. Egli è detto “il Potente di Giacobbe” (⇒ Gen 49,24; ⇒ Is 1,24 e. a), “il Signore degli eserciti”, “il Forte, il Potente” (⇒ Sal 24,8-10). Se Dio è onnipotente “in cielo e sulla terra” (⇒ Sal 135,6), è perché lui stesso li ha fatti. Nulla quindi gli è impossibile [Cf ⇒ Ger 32,17; 269 ⇒ Lc 1,37 ] e dispone della sua opera come gli piace; [Cf ⇒ Ger 27,5 ] egli è il Signore dell'universo, di cui ha fissato l'ordine che rimane a lui interamente sottoposto e disponibile; egli è il Padrone della storia: muove i cuori e guida gli avvenimenti secondo il suo beneplacito [Cf ⇒ Est 4,17 b; ⇒ Pr 21,1; ⇒ Tb 13,2 ]. “Prevalere con la forza ti è sempre possibile; chi potrà opporsi al potere del tuo braccio?” (⇒ Sap 11,21).

“Hai compassione di tutti, perché tutto tu puoi”

270 Dio è il Padre onnipotente. La sua paternità e la sua potenza si illuminano a vicenda. Infatti, egli mostra la sua onnipotenza paterna nel modo in cui si prende cura dei nostri bisogni; [Cf ⇒ Mt 6,32 ] attraverso l'adozione filiale che ci dona (sarò per voi come un padre, e voi mi sarete come figli e figlie, dice il Signore onnipotente”: ⇒ 2Cor 6,18); infine attraverso la sua infinita misericordia, dal momento che egli manifesta al massimo grado la sua potenza perdonando liberamente i peccati.

271 L'onnipotenza divina non è affatto arbitraria: “In Dio la potenza e l'essenza, la volontà e l'intelligenza, la sapienza e la giustizia sono una sola ed identica cosa, di modo che nulla può esserci nella potenza divina che non possa essere nella giusta volontà di Dio o nella sua sapiente intelligenza” [San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, I, 25, 5, ad 1].

Il mistero dell'apparente impotenza di Dio

272 La fede in Dio Padre onnipotente può essere messa alla prova dall'esperienza del male e della sofferenza. Talvolta Dio può sembrare assente ed incapace di impedire il male. Ora, Dio Padre ha rivelato nel modo più misterioso la sua onnipotenza nel volontario abbassamento e nella Risurrezione del Figlio suo, per mezzo dei quali ha vinto il male. Cristo crocifisso è quindi “potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini” (⇒ 1Cor 1,24-25). Nella Risurrezione e nella esaltazione di Cristo il Padre ha dispiegato “l'efficacia della sua forza” e ha manifestato “la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi credenti” (⇒ Ef 1,19-22).

273 Soltanto la fede può aderire alle vie misteriose dell'onnipotenza di Dio. Per questa fede, ci si gloria delle proprie debolezze per attirare su di sé la potenza di Cristo [Cf ⇒ 2Cor 12,9; ⇒ Fil 4,13 ]. Di questa fede il supremo modello è la Vergine Maria: ella ha creduto che “nulla è impossibile a Dio” (⇒ Lc 1,37) e ha potuto magnificare il Signore: “Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e santo è il suo nome” (⇒ Lc 1,49).

274 “La ferma persuasione dell'onnipotenza divina vale più di ogni altra cosa a corroborare in noi il doveroso sentimento della fede e della speranza. La nostra ragione, conquistata dall'idea della divina onnipotenza, assentirà, senza più dubitare, a qualunque cosa sia necessario credere, per quanto possa essere grande e meravigliosa o superiore alle leggi e all'ordine della natura. Anzi, quanto più sublimi saranno le verità da Dio rivelate, tanto più agevolmente riterrà di dovervi assentire” [Catechismo Romano, 1, 2, 13].

IN SINTESI

275 Con Giobbe, il giusto, noi confessiamo: “Comprendo che puoi tutto e che nessuna cosa è impossibile per te” (⇒ Gb 42,2).

276 Fedele alla testimonianza della Scrittura, la Chiesa rivolge spesso la sua preghiera al “Dio onnipotente ed eterno” (“omnipotens sempiterne Deus. . . ”), credendo fermamente che “nulla è impossibile a Dio” (⇒ Gen 18,14; ⇒ Lc 1,37; ⇒ Mt 19,26).

277 Dio manifesta la sua onnipotenza convertendoci dai nostri peccati e ristabilendoci nella sua amicizia con la grazia (“Deus, qui omnipo potentiam tuam parcendo maxime et miserando manifestas. . . - O Dio, che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono. . . ”) [Messale Romano, colletta della ventiseiesima domenica].

278 Senza credere che l'Amore di Dio è onnipotente, come credere che il Padre abbia potuto crearci, il Figlio riscattarci, lo Spirito Santo santificarci?

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