venerdì 25 febbraio 2011

Siracide - Ventiduesimo appuntamento

Prosegue l'appuntamento del venerdì con il Siracide, giunto quest'oggi al ventiduesimo capitolo che si sofferma ancora una volta sulla figura dello stolto e sulle conseguenze delle sue azioni:

22

1Il pigro è simile a una pietra imbrattata,
ognuno fischia in suo disprezzo.
2Il pigro è simile a una palla di sterco,
chi la raccoglie scuote la mano.

3Vergogna per un padre avere un figlio maleducato,
se si tratta di una figlia, è la sua rovina.
4Una figlia prudente sarà un tesoro per il marito,
quella disonorevole un dolore per chi l'ha generata.
5La sfacciata disonora il padre e il marito,
e dall'uno e dall'altro sarà disprezzata.
6Come musica durante il lutto i discorsi fuori tempo,
ma frusta e correzione in ogni tempo sono saggezza.

7Incolla cocci chi ammaestra uno stolto,
sveglia un dormiglione dal sonno profondo.
8Ragiona con un insonnolito chi ragiona con lo stolto;
alla fine egli dirà: "Che cosa c'è?".
9Piangi per un morto, poiché ha perduto la luce;
piangi per uno stolto, poiché ha perduto il senno.
10Piangi meno tristemente per un morto, ché ora riposa,
ma la vita dello stolto è peggiore della morte.
11Il lutto per un morto, sette giorni;
per uno stolto ed empio tutti i giorni della sua vita.
12Con un insensato non prolungare il discorso,
non frequentare l'insipiente;
13guàrdati da lui, per non avere noie
e per non contaminarti al suo contatto.
Allontànati da lui e troverai pace,
non sarai seccato dalla sua insipienza.
14Che c'è di più pesante del piombo?
E qual è il suo nome, se non "lo stolto"?
15Sabbia, sale, palla di ferro
sono più facili a portare che un insensato.
16Una travatura di legno ben connessa in una casa
non si scompagina in un terremoto,
così un cuore deciso dopo matura riflessione
non verrà meno al momento del pericolo.
17Un cuore basato su sagge riflessioni
è come un intonaco su un muro rifinito.
18Una palizzata posta su un'altura
di fronte al vento non resiste,
così un cuore meschino, basato sulle sue fantasie,
di fronte a qualsiasi timore non resiste.

19Chi punge un occhio lo farà lacrimare;
chi punge un cuore ne scopre il sentimento.
20Chi scaglia pietre contro uccelli li mette in fuga,
chi offende un amico rompe l'amicizia.
21Se hai sguainato la spada contro un amico,
non disperare, può esserci un ritorno.
22Se hai aperto la bocca contro un amico,
non temere, può esserci riconciliazione,
tranne il caso di insulto e di arroganza,
di segreti svelati e di un colpo a tradimento;
in questi casi ogni amico scomparirà.
23Conquìstati la fiducia del prossimo nella sua povertà
per godere con lui nella sua prosperità.
Nel tempo della tribolazione restagli vicino,
per aver parte alla sua eredità.
24Prima del fuoco vapore e fumo nel camino,
così prima dello spargimento del sangue le ingiurie.
25Non mi vergognerò di proteggere un amico,
non mi nasconderò davanti a lui.
26Se mi succederà il male a causa sua,
chiunque lo venga a sapere si guarderà da lui.

27Chi porrà una guardia sulla mia bocca,
sulle mie labbra un sigillo prudente,
perché io non cada per colpa loro
e la mia lingua non sia la mia rovina?


COMMENTO

Abbiamo ancora una volta riflettuto sulla condizione degli stolti attraverso le sagge parole di questo bellissimo libro sapienziale. Scopo di questa Scrittura non è mettere fratello contro fratello, ma invitare a riflettere per non cadere nella cattiva condotta in abominio al Signore, ma per seguire le vie della sapienza che sono vie d'amore. Gesù Cristo ci invita ad amare i peccatori, non la loro condotta e non ci invita pero' a seguire le loro orme. Infatti Gesù sedeva a mensa con i peccatori tuttavia non condividendo le loro magagne. Così anche noi siamo chiamati ad essere gentili con tutti, tuttavia senza frequentare le loro compagnie che sono assai pericolose per la salute spirituale di chi li frequenta poiché chi segue i delinquenti rischia di diventarlo a sua volta.

Questa Sacra Scrittura non deve essere utilizzata come pretesto per mettersi contro i fratelli, poiché come già detto poco sopra, l'Antico Testamento non ha lo scopo di mettere uomini contro uomini, anche perché Dio è coerente e non potrebbe comandare di amare il prossimo e poi dire di odiarlo. Solitamente si utilizza la Sacra Scrittura per soddisfare i propri sentimenti, invece va letta con la disponibilità di ascoltare e quindi obbedire alla Parola del Signore.  Tutte queste riflessioni sugli stolti servono a farci capire come diventeremmo insensati e sciagurati se praticassimo la stolta condotta. Gesù dice nel Vangelo di Matteo nel capitolo quinto: 38 Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente39 ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra; 40 e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. 41 E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. 42 Da' a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle. 43 Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; 44 ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, 45 perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. 46 Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? 47 E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?48 Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.

Un figlio stolto è sicuramente un grande dolore per il padre e la madre, ma Gesù ci insegna il modo per convertire anche i più duri di cuore: amare. La Parola del Signore è eterna, guai a pensare che Egli ha cambiato idea. Se oggi qualcuno viene picchiato e si difende, si giustifica che è stata autodifesa. Ma Gesù che è Dio ci dice chiaramente di porgere l'altra guancia e di pregare per i nostri persecutori.

Fatta questa precisazione, torniamo a riflettere sulla figura dello stolto le cui azioni non porteranno mai a nulla di buono, anzi gli ricadrà tutto sul capo se non si converte. E qui entriamo in gioco noi, noi cristiani chiamati da Gesù proprio a fare la Volontà del Padre di guarire i peccatori. Non i sani hanno bisogno del medico, dice Gesù, ma i malati e inoltre ci dice anche che come il Padre ha mandato Lui, così anche Lui manda noi. Noi dunque abbiamo il dovere di amare tutti al di là della condotta da loro praticata. Dobbiamo sempre detestare il peccato, ma mai il peccatore. Gesù ci dice, che merito avete se salutate i vostri amici, fate del bene ai vostri conoscenti, ci dice, date il vostro saluto a tutti, fate il bene ai poveri, a chi non può ricambiare.

L'amicizia è un sentimento importante, frutto dell'amore. Chi ama un fratello guadagna l'amicizia. Tradire gli amici per soddisfare i propri interessi è una malvagità che porterà soltanto sciagura. Molti uomini o molte donne hanno perso il loro amico o la loro amica del cuore per appropriarsi di ciò che non era loro e in questi casi conosciamo il cuore delle persone e sappiamo dunque quali sono i loro sentimenti, se sono buoni e sinceri o cattivi. Questo capitolo del Siracide ci dice che un amico potrà perdonarci se abbiamo detto qualcosa di sbagliato, ma non un insulto, non un tradimento, non un segreto svelato. I chiacchiericci e le critiche sono sempre un danno per coloro che li praticano. Il Signore non ama le critiche e anzi nel Salmo 100 si legge: Chi calunnia in segreto il suo prossimo io lo farò perire; chi ha occhi altezzosi e cuore superbo non lo potrò sopportare. Il Creatore ama gli umili che non sparlano. Purtroppo la calunnia è un difetto di molti e quanti la praticano non sanno quanto il Signore detesti questa condotta poiché Egli è Dio d'Amore e vuole che tutti i fratelli e le sorelle si amino e si rispettino, senza attaccarsi e odiarsi a vicenda.

Gli stolti sono pesanti con la loro lingua malefica, ma noi dobbiamo fare un sacrificio: sopportare in silenzio senza lamenti e pregare il Signore che li converta. Il Regno dei Cieli è Regno di Amore purissimo e grandissimo e l'Amore vero va al di là dell'insulto, va al di là degli sputi e degli scherni, infatti Gesù nonostante gli schiaffi, gli insulti e gli sputi ha continuato ad amare i Suoi persecutori. Come dicevamo all'inizio, Dio è coerente eternamente e infatti Egli essendo perfettissimo mai si contraddice poiché il Suo Amore è infinitamente grande, purissimo ed eterno. Infatti dove c'è vero Amore non c'è contraddizione. Quanto Dio ha detto Lo ha fatto: Amate i vostri nemici, pregate per loro: Gesù ha amato coloro che Lo hanno percosso e ha chiesto al Padre perdono per le colpe commesse contro di Lui sulla croce. Che grande esempio abbiamo ricevuto da Dio stesso, amiamo dunque tutti, giusti e peccatori, preghiamo per i deboli così come per i forti, per i poveri così come per i ricchi poiché dice il Signore, il Padre fa sorgere il sole e fa piovere sui buoni e sui cattivi.

Pace e bene a tutti.

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