sabato 30 aprile 2011

Il Sabato dei Salmi - Salmo 51 (50) - Miserere


Salmo 51 

1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2Quando venne da lui il profeta Natan dopo che aveva peccato con Betsabea.

3Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
4Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.

5Riconosco la mia colpa,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
6Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto;
perciò sei giusto quando parli,
retto nel tuo giudizio.

7Ecco, nella colpa sono stato generato,
nel peccato mi ha concepito mia madre.
8Ma tu vuoi la sincerità del cuore
e nell'intimo m'insegni la sapienza.

9Purificami con issopo e sarò mondo;
lavami e sarò più bianco della neve.
10Fammi sentire gioia e letizia,
esulteranno le ossa che hai spezzato.

11Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.

12Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
13Non respingermi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
14Rendimi la gioia di essere salvato,
sostieni in me un animo generoso.

15Insegnerò agli erranti le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.
16Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza,
la mia lingua esalterà la tua giustizia.
17Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode;
18poiché non gradisci il sacrificio
e, se offro olocausti, non li accetti.
19Uno spirito contrito è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.

20Nel tuo amore fa grazia a Sion,
rialza le mura di Gerusalemme.
21Allora gradirai i sacrifici prescritti,
l'olocausto e l'intera oblazione,
allora immoleranno vittime sopra il tuo altare.

COMMENTO 

Carissimi, questo è uno dei salmi di Davide più belli e maggiormente carichi di significato, anche perchè accomuna tutti noi peccatori. Infatti, chi di noi può dire di non ritrovarsi in queste parole? Tutti noi abbiamo commesso molti peccati e tutti noi sentiamo il senso di colpa che ci opprime il cuore: questo Salmo può aiutarci a liberarci dal senso di colpa, magari pronunciandolo in prossimità del Sacramento della Confessione.
Ma andiamo con ordine: ci viene infatti fornita anche un'indicazione temporale: siamo infatti nel periodo successivo alla visita del profeta Natan, in seguito al peccato grave commesso da Re Davide il quale, invighitosi di una giovane donna di nome Betsabea, non esita a mandare il marito di costei (Uria l'Hittita) sul fronte dal quale è sicuro che non potrà tornare vivo. 

Re Davide, per avere Betsabea non ha esitato a distruggere un unione coniugale, praticamente divenendo il mandante di un omicidio indiretto. Il profeta Natan apre gli occhi di Davide ed egli si rende conto di aver commesso, dinanzi a Dio, un peccato molto grave. Dopo aver compreso la gravità delle sue azioni, Davide, abbandonando ogni forma di superbia, da Re si trasforma in un piccolo uomo che grida al Suo Dio per averne il perdono. In questo Salmo, vediamo come tutta la gloria di Re Davide non serve a distinguerlo da un altro peccatore: come detto all'inizio, questo Salmo accomuna tutti noi peccatori, a dimostrazione del fatto che nessuno può definirsi migliore o più giusto di un altro.
Vediamo anche cosa contraddistingue la vera confessione dei peccati: il cuore contrito. Infatti, Dio non ama i vani olocausti, ma ama il cuore contrito degli uomini. Allo stesso modo, Dio non ama chi si confessa, ma ama chi si confessa con cuore contrito. Ecco perchè la Chiesa ci esorta a confessarci di vero cuore, riconoscendo i nostri peccati commessi dinanzi a Dio. Confessarsi senza vero pentimento non avrebbe senso e non sarebbe nemmeno gradito a Dio.
Prendiamo dunque esempio da Re Davide che gridando ha riconosciuto il suo peccato dinanzi a Dio chiedendone la Misericordia: e confidiamo, come lui, nella Misericordia di Dio che si effonde su tutti coloro che si presentano a Lui con cuore contrito e sincero. 

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