venerdì 20 maggio 2011

Siracide - Trentaduesimo appuntamento

Torna come ogni venerdì l'appuntamento con Il Libro del Siracide: siamo giunti oggi al cap. XXXII:


1Ti hanno fatto capotavola? Non esaltarti;
comportati con gli altri come uno di loro.
Pensa a loro e poi mettiti a tavola;
2quando avrai assolto il tuo compito, accòmodati
per ricrearti con loro
e ricevere la corona per la tua cortesia.
3Parla, o anziano, ciò ti s'addice,
ma con discrezione e non disturbare la musica.
4Quando ascolti non effonderti in chiacchiere,
non fare fuori luogo il sapiente.
5Sigillo di rubino in un anello d'oro
è un concerto musicale in un banchetto.
6Sigillo di smeraldo in una guarnizione d'oro
è la melodia dei canti unita alla dolcezza del vino.
7Parla, giovinetto, se è necessario,
ma appena un paio di volte, se interrogato.
8Compendia il tuo discorso, molte cose in poche parole;
compòrtati come uno che sa ma che tace.
9Fra i grandi non crederti loro uguale,
se un altro parla, non ciarlare troppo.
10Prima del tuono viene la folgore,
la grazia precede l'uomo modesto.
11All'ora stabilita àlzati e non restare per ultimo,
corri a casa e non indugiare.
12Là divèrtiti e fa' quello che desideri,
ma non peccare con un discorso arrogante.
13Per tutto ciò benedici chi ti ha creato,
chi ti colma dei suoi benefici.

14Chi teme il Signore accetterà la correzione,
coloro che lo ricercano troveranno il suo favore.
15Chi indaga la legge ne sarà appagato,
ma l'ipocrita vi troverà motivo di scandalo.
16Quanti temono il Signore troveranno la giustizia,
le loro virtù brilleranno come luci.
17Un uomo peccatore schiva il rimprovero,
trova scuse secondo i suoi capricci.
18Un uomo assennato non trascura l'avvertimento,
quello empio e superbo non prova alcun timore.
19Non far nulla senza riflessione,
alla fine dell'azione non te ne pentirai.
20Non camminare in una via piena d'ostacoli,
per non inciampare contro i sassi.
21Non fidarti di una via senza inciampi,
22e guàrdati anche dai tuoi figli.
23In ogni azione abbi fiducia in te stesso,
poiché anche questo è osservare i comandamenti.
24Chi crede alla legge è attento ai comandamenti,
chi confida nel Signore non resterà deluso.


COMMENTO

Questo capitolo esordisce con un invito all'umiltà: il capotavola non è che immagine di un ruolo che pone apparentemente al di sopra degli altri: apparentemente perché il ruolo di "potente" viene assegnato non per essere al di sopra degli altri, ma per servire gli altri. Così il capotavola diventa il re, il presidente, il premier, il sindaco. Ognuno di questi è chiamato al servizio e non per fare della sua professione, motivo di superbia. Ad esempio un uomo eletto Re, dovrebbe ricordarsi della posizione degli altri, delle loro miserie, dei loro pianti e vivere conservando un cuore semplice. Quando il Signore volle cambiare re in Israele, chi si scelse? Un uomo adulto, forte? No, si scelse un ragazzo semplice di cuore, il figlio di Iesse, Davide. Perché il Signore chiama all'umiltà e al servizio. Ogni volta che si presenteranno nelle nostre vite occasioni nelle quali siamo posti al centro dell'attenzione, ricordiamoci delle parole con le quali ha esordito questo capitolo del Siracide. L'umiltà è sempre ricompensata, ma la superbia corrompe e svia. Anche nel parlare è richiesto un tempo specifico e un limite di parole da non oltrepassare: parlare poco e bene è la ricetta contenuta nel capitolo di oggi. Questo non vuol dire chiudere la bocca con tutti: attenzione. Qui si parla di un prendere parte a dei discorsi: può capitare che in un'assemblea ci siano uomini saggi e può capitare che si è presi dalla voglia di parlare per essere ascoltati e rubare la scena a chi invece è lì per incarico: ed è da questo pericolo che ci mette in guardia il Siracide oggi. Non intervenire per mettersi al centro dell'attenzione, ma quando richiesto o quando è necessario e utile agli altri. Il timore del Signore è fondamentale perché ci aiuta a non trascurare nessun comandamento. Chi confida nel Signore non resterà deluso. Con queste parole conclude il capitolo di oggi e anche noi vogliamo concludere con queste parole. Confidiamo dunque nel Signore e non resteremo mai delusi.

0 commenti:

Posta un commento