domenica 5 giugno 2011

Il Libro di Giobbe - Trentasettesimo appuntamento

Torna l'appuntamento domenicale con la lettura del Libro di Giobbe; il capitolo di oggi prosegue sulla scia del precedente capitolo, infatti vedremo il prosieguo del discorso del Creatore rivolto a Giobbe:


39


1Sai tu quando figliano le camozze
e assisti al parto delle cerve?
2Conti tu i mesi della loro gravidanza
e sai tu quando devono figliare?
3Si curvano e depongono i figli,
metton fine alle loro doglie.
4Robusti sono i loro figli, crescono in campagna,
partono e non tornano più da esse.
5Chi lascia libero l'asino selvatico
e chi scioglie i legami dell'ònagro,
6al quale ho dato la steppa per casa
e per dimora la terra salmastra?
7Del fracasso della città se ne ride
e gli urli dei guardiani non ode.
8Gira per le montagne, sua pastura,
e va in cerca di quanto è verde.
9Il bufalo si lascerà piegare a servirti
o a passar la notte presso la tua greppia?
10Potrai legarlo con la corda per fare il solco
o fargli erpicare le valli dietro a te?
11Ti fiderai di lui, perché la sua forza è grande
e a lui affiderai le tue fatiche?
12Conterai su di lui, che torni
e raduni la tua messe sulla tua aia?
13L'ala dello struzzo batte festante,
ma è forse penna e piuma di cicogna?
14Abbandona infatti alla terra le uova
e sulla polvere le lascia riscaldare.
15Dimentica che un piede può schiacciarle,
una bestia selvatica calpestarle.
16Tratta duramente i figli, come se non fossero suoi,
della sua inutile fatica non si affanna,
17perché Dio gli ha negato la saggezza
e non gli ha dato in sorte discernimento.
18Ma quando giunge il saettatore, fugge agitando le ali:
si beffa del cavallo e del suo cavaliere.
19Puoi tu dare la forza al cavallo
e vestire di fremiti il suo collo?
20Lo fai tu sbuffare come un fumaiolo?
Il suo alto nitrito incute spavento.
21Scalpita nella valle giulivo
e con impeto va incontro alle armi.
22Sprezza la paura, non teme,
né retrocede davanti alla spada.
23Su di lui risuona la faretra,
il luccicar della lancia e del dardo.
24Strepitando, fremendo, divora lo spazio
e al suono della tromba più non si tiene.
25Al primo squillo grida: "Aah!..."
e da lontano fiuta la battaglia,
gli urli dei capi, il fragor della mischia.
26Forse per il tuo senno si alza in volo lo sparviero
e spiega le ali verso il sud?
27O al tuo comando l'aquila s'innalza
e pone il suo nido sulle alture?
28Abita le rocce e passa la notte
sui denti di rupe o sui picchi.
29Di lassù spia la preda,
lontano scrutano i suoi occhi.
30I suoi aquilotti succhiano il sangue
e dove sono cadaveri, là essa si trova.


COMMENTO

Anche per questa settimana vediamo il Creatore parlare degli animali. La sensazione che si prova nel leggere queste parole è quella dell'amore di Dio verso le Sue creature. Oggi è la Giornata mondiale dell'ambiente. Ascoltare il Creatore parlare del Suo creato ci apre gli occhi sulla valenza del nostro pianeta e di tutti gli esseri ivi presenti.

La Sapienza del Creatore si manifesta a Giobbe, mostra lui quanto grandi sono le Sue opere, incalcolabili per l'uomo. Per quanto noi uomini possiamo darci da fare per scoprire il creato, non vedremo mai totalmente ciò che invece il Creatore scruta dall'alto del Suo trono. La presunzione di Giobbe viene piegata, come la presunzione di ogni uomo, dalla Sapienza del Creatore che supera ogni comprensione umana.

Nel prossimo capitolo vedremo Giobbe dare una prima risposta al Signore. E vedremo ancora il Signore parlare dell'opera delle Sue mani.

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