giovedì 1 dicembre 2011

Catechismo della Chiesa Cattolica - LIV

Proseguiamo l'appuntamento volto alla conoscenza del Catechismo della Chiesa Cattolica. Anche per questa settimana continuiamo la lettura dell'Articolo 1 della Parte Seconda:

PARTE SECONDA  
LA CELEBRAZIONE DEL MISTERO CRISTIANO

SEZIONE PRIMA 
L'ECONOMIA SACRAMENTALE

CAPITOLO SECONDO 
LA CELEBRAZIONE SACRAMENTALE DEL MISTERO PASQUALE

ARTICOLO 1 
CELEBRARE LA LITURGIA DELLA CHIESA

III. Quando celebrare?

Il tempo liturgico

1163 « La santa Madre Chiesa considera suo dovere celebrare con sacra memoria, in determinati giorni nel corso dell'anno, l'opera salvifica del suo Sposo divino. Ogni settimana, nel giorno a cui ha dato il nome di domenica, fa memoria della risurrezione del Signore, che una volta all'anno, unitamente alla sua beata passione, celebra a Pasqua, la più grande delle solennità. Nel ciclo annuale poi presenta tutto il mistero di Cristo [...]. Ricordando in tal modo i misteri della redenzione, essa apre ai fedeli le ricchezze delle azioni salvifiche e dei meriti del suo Signore, così che siano resi in qualche modo presenti in ogni tempo, perché i fedeli possano venirne a contatto ed essere ripieni della grazia della salvezza ». 101

1164 Fin dalla Legge mosaica il popolo di Dio ha conosciuto feste in data fissa, a partire dalla Pasqua, per commemorare le stupende azioni del Dio Salvatore, rendergliene grazie, perpetuarne il ricordo e insegnare alle nuove generazioni a conformare ad esse la loro condotta di vita. Nel tempo della Chiesa, posto tra la pasqua di Cristo, già compiuta una volta per tutte, e la sua consumazione nel regno di Dio, la liturgia celebrata in giorni fissi è totalmente impregnata della novità del mistero di Cristo.

1165 Quando la Chiesa celebra il mistero di Cristo, una parola scandisce la sua preghiera: « Oggi! », come eco della preghiera che le ha insegnato il suo Signore 102 e dell'invito dello Spirito Santo. 103 Questo « oggi » del Dio vivente in cui l'uomo è chiamato ad entrare è l'« Ora » della pasqua di Gesù, che attraversa tutta la storia e ne è il cardine:

« La vita si è posata su tutti gli esseri e tutti sono investiti da una grande luce; l'Oriente degli orienti ha invaso l'universo, e colui che era prima della stella del mattino e prima degli astri, immortale e immenso, il grande Cristo, brilla su tutti gli esseri più del sole. Perciò, per noi che crediamo in lui, sorge un giorno di luce, lungo, eterno, che non si spegnerà più: la Pasqua mistica ». 104

Il giorno del Signore

1166 « Secondo la Tradizione apostolica, che trae origine dal giorno stesso della risurrezione di Cristo, la Chiesa celebra il mistero pasquale ogni otto giorni, in quello che si chiama giustamente giorno del Signore o domenica ». 105 Il giorno della risurrezione di Cristo è ad un tempo il « primo giorno della settimana », memoriale del primo giorno della creazione, e l'« ottavo giorno » in cui Cristo, dopo il suo « riposo » del grande Sabato, inaugura il giorno « che il Signore ha fatto » (Sal 118,24), il « giorno che non conosce tramonto ». 106 La « Cena del Signore » ne costituisce il centro, poiché in essa l'intera comunità dei fedeli incontra il Signore risorto che la invita al suo banchetto: 107

« Il giorno del Signore, il giorno della risurrezione, il giorno dei cristiani, è il nostro giorno. È chiamato giorno del Signore proprio per questo: perché in esso il Signore è salito vittorioso presso il Padre. I pagani lo chiamano giorno del sole: ebbene, anche noi lo chiamiamo volentieri in questo modo: oggi infatti è sorta la luce del mondo, oggi è apparso il sole di giustizia i cui raggi ci portano la salvezza ». 108

1167 La domenica è per eccellenza il giorno dell'assemblea liturgica, giorno in cui i fedeli si riuniscono « perché, ascoltando la Parola di Dio e partecipando all'Eucaristia, facciano memoria della passione, della risurrezione e della gloria del Signore Gesù, e rendano grazie a Dio che li ha rigenerati per una speranza viva per mezzo della risurrezione di Gesù Cristo dai morti »: 109

« O Cristo, quando contempliamo le meraviglie compiute in questo giorno della domenica della tua santa risurrezione, noi diciamo: Benedetto il giorno di domenica, perché in esso ha avuto inizio la creazione, [...] la salvezza del mondo, [...] il rinnovamento del genere umano [...]. In esso il cielo e la terra si sono rallegrati e l'universo intero si è riempito di luce. Benedetto il giorno di domenica, perché in esso furono aperte le porte del paradiso in modo che Adamo e tutti coloro che ne furono allontanati vi possano entrare senza timore ». 110

L'anno liturgico

1168 A partire dal Triduo pasquale, come dalla sua fonte di luce, il tempo nuovo della risurrezione permea tutto l'anno liturgico del suo splendore. Progressivamente, da un versante e dall'altro di questa fonte, l'anno è trasfigurato dalla liturgia. Esso costituisce realmente l'anno di grazia del Signore. 111 L'Economia della salvezza è all'opera nello svolgersi del tempo, ma dopo il suo compimento nella pasqua di Gesù e nell'effusione dello Spirito Santo, la conclusione della storia è anticipata, « pregustata », e il regno di Dio entra nel nostro tempo.

0 commenti:

Posta un commento